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Grande efficienza, ottimo comfort
Una delle caratteristiche principali di questi sistemi è la loro notevole efficienza sia nel riscaldamento sia nel raffrescamento degli ambienti. I sistemi ibridi combinano fonti di energia diverse, sfruttano il gas con le caldaie a condensazione e l’elettricità con le pompe di calore governate da un gestore di sistema intelligente che sceglie di volta in volta il generatore più conveniente per ottenere il miglior comfort termico al costo minore. D’altra parte, i sistemi full electric si affidano completamente all’elettricità, sfruttando le pompe di calore per ottenere prestazioni elevate. Questi apparecchi possono infatti produrre fino a 4 W di energia termica con un solo watt di elettricità: davvero una grande efficienza.
Risparmio energetico e riduzione delle emissioni
L’utilizzo di questi impianti si traduce in un notevole risparmio energetico e in una significativa riduzione delle emissioni nocive. Le caldaie a condensazione possono infatti arrivare a una riduzione del 30% nell’uso del gas rispetto alle caldaie tradizionali d’altra parte le pompe di calore si possono alimentare per gran parte con energia ricavata da pannelli fotovoltaici senza incidere sulla bolletta. In questo modo si minimizza l’uso di combustibili fossili e si dà una mano a preservare l’ambiente e a limitare i cambiamenti climatici.
Il comfort più evoluto in casa e non solo
Gli impianti Hybrid e full electric non offrono solo risparmio ed efficienza, ma garantiscono anche un comfort senza compromessi in abitazioni singole, ville, case a schiera, appartamenti. Grazie a sistemi di regolazione avanzati e a una distribuzione uniforme dell’energia, possono infatti mantenere gli ambienti alla temperatura ottimale in ogni stagione più facilmente, migliorando la qualità della vita all’interno degli spazi abitativi.
Il Trio Pack di Immergas
Il Trio Pack Immergas è un esempio eccellente di quanto può offrire la tecnologia ibrida e full electric. Questo sistema intelligente presenta infatti ben 9 diversi pacchetti: 3 in sola pompa di calore e 6 ibridi Factory Made. Il termine indica i sistemi studiati dalla casa per essere perfettamente bilanciati in tutte le sue componenti e compatibili con gli impianti fotovoltaici.
Ognuno dei 9 pacchetti comprende quindi tutti gli elementi necessari: pompa di calore aria/acqua splittata, bollitore sanitario da 160 litri capace di servire abitazioni con più bagni, gruppo idronico con accumulo inerziale da 25 litri, circolatore per una zona diretta, elettronica di gestione e pannello remoto. Tutti questi elementi, a parte l’unità esterna, possono essere collocati agevolmente in contenitori opzionali come SOLAR CONTAINER o DOMUS CONTAINER, studiati appositamente per ridurre l’ingombro.
In un’epoca in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono sempre più importanti, i sistemi Hybrid e full electric rappresentano una soluzione molto interessante per il riscaldamento e il raffrescamento degli spazi. Un investimento che non solo contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, ma si traduce anche in risparmio economico per gli utenti.
Lavorare per un futuro energetico migliore: tutti ne possiamo trarre beneficio
Lo scopo della transizione energetica è garantire un modello energetico più pulito, sicuro e sostenibile che rispetti gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e contrasti i cambiamenti climatici come stabilito dalla comunità internazionale con l’accordo di Parigi del 2015. Una migliore qualità dell’aria potrà portare, inoltre, grandi benefici per la salute e l’ambiente.
Per migliorare il comfort delle nostre abitazioni
Una delle applicazioni più interessanti della transizione energetica riguarda il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni: una quota significativa del consumo energetico domestico. Con tecnologie più evolute è possibile migliorare il comfort termico delle abitazioni, ridurre i costi in bolletta e contribuire alla limitazione delle emissioni nocive seguendo due strade:
– l’uso di fonti rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento più ecologici ed economici con l’utilizzo di pompe di calore, pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici che sfruttano rispettivamente l’energia termica contenuta naturalmente nell’aria e l’energia del sole.
– migliorare l’efficienza energetica degli edifici con l’isolamento termico, la sostituzione degli infissi, la regolazione degli impianti per ridurre le dispersioni di calore e il consumo di energia migliorando la prestazione energetica delle costruzioni in cui viviamo e lavoriamo.
Queste due strade sono favorite da possibilità di risparmio e incentivi assicurati da detrazioni fiscali, bonus energetici, conto termico e voluti dai governi per aiutare chi sceglie gli interventi di riqualificazione energetica e l’adozione di fonti rinnovabili.
Per un grande obiettivo a favore di tutti
Oltre ai vantaggi ambientali, al maggior comfort nel riscaldamento e nel raffrescamento delle abitazioni, la transizione energetica comporta altri vantaggi che derivano dall’innovazione economica necessaria per questa grande evoluzione. Da una parte la differenziazione delle fonti energetiche aumenta la sicurezza e l’indipendenza energetica dei paesi riducendo la necessità di importazioni e il rischio di sottostare a fluttuazioni dei prezzi delle fonti fossili.
In secondo luogo la transizione energetica contribuisce a creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione legate alla crescita del settore delle energie rinnovabili che richiede investimenti, innovazione, formazione e competenze.
Terzo punto importante è relativo al maggior accesso all’energia garantito a tutte le famiglie e imprese che scelgono di prodursi elettricità in proprio con gli impianti preferiti.
Tutto questo può aiutare soprattutto le aree rurali e isolate dove le reti di distribuzione non arrivano o sono inefficienti, permette di sviluppare la partecipazione attiva dei cittadini che diventano produttori grazie anche alle comunità energetiche.
Fare rete per un futuro energetico più vantaggioso e sostenibile
Per contribuire alla transizione energetica è importante la collaborazione di tutti a partire dalle istituzioni, per passare a imprese, organizzazioni e cittadini. Ognuno può fare la propria parte adottando comportamenti e scelte responsabili e sostenibili per la produzione e il consumo di energia.
In questa ottica ci sono molti gruppi di persone che decidono di unirsi per produrre, condividere e consumare energia pulita e rinnovabile costituendo delle comunità energetiche. In questo modo tra l’altro si riduce la povertà energetica in zone lontane dalla rete di distribuzione e si aumenta l’indipendenza dalle fluttuazioni del mercato.
Tutti noi, in definitiva, possiamo:
– acquistare elettrodomestici con migliore efficienza energetica e apparecchi a basso consumo;
– regolare la temperatura e lo spegnimento di luci e impianti in modo da ridurre il consumo di energia;
– possiamo adottare una mobilità più sostenibile con mezzi pubblici, car pooling, car sharing o scegliendo veicoli elettrici, a basse emissioni.
Ogni nostro gesto quotidiana e ogni scelta di acquisto o investimento nel campo dell’energia può quindi influire sul benessere nostro e degli altri.
Per garantire comfort termico e risparmio energetico in casa, è importante scegliere con attenzione il sistema di riscaldamento giusto perché sia efficiente, performante e adatto alle dimensioni dell’abitazione, capace cioè di soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria e di riscaldamento degli ambienti senza problemi. Tra le soluzioni più convenienti si distinguono senz’altro le caldaie a condensazione che si chiamano così perché recuperano – proprio con la condensazione – il calore latente dei fumi di combustione, non sprecano energia e riducono le emissioni nocive.
I vantaggi di un “boiler” INOX ben fatto
Per ottimizzare il funzionamento delle caldaie a condensazione è vantaggioso l’abbinamento con un accumulo di acqua calda sanitaria perché permette da una parte la giusta quantità di acqua calda anche con più docce nello stesso tempo e dall’altra di evitare le accensioni e gli spegnimenti frequenti del generatore che ne diminuiscono l’efficienza e la durata.
L’accumulo di acqua calda sanitaria consiste in un serbatoio in acciaio inox che contiene l’acqua riscaldata dalla caldaia e la mantiene a una temperatura costante, grazie a un sistema di isolamento termico. Immergas è dotata di un reparto di produzione dei cosiddetti “boiler” molto efficiente che punta sulla qualità della materia prima, sull’uso del migliore acciaio inox e sulla produzione accurata, per garantire più durata ed efficienza.
Caldaia e accumulo insieme
La caldaia a condensazione VICTRIX ZEUS SUPERIOR è dotata ad esempio di un accumulo integrato di 54 litri che non ingombra, offre una buona autonomia, assicura migliori prestazioni e un deciso risparmio energetico. VICTRIX ZEUS SUPERIOR è in classe ecologica 6, la migliore, e può essere collegata a impianti solari termici che riscaldano l’acqua con l’energia gratuita del sole. Si tratta quindi di un apparecchio di qualità con ottime prestazioni nel riscaldamento, capace di assicurare comfort e benessere agli utenti, con consumi e i costi energetici ridotti, e un minore impatto ambientale.
In cosa consiste l’efficientamento energetico
Se si ha un impianto a caldaia è importante innanzitutto valutare la tecnologia della caldaia stessa. Basta pensare che le caldaie a condensazione di oggi possono risparmiare fino al 30% di gas rispetto alle tradizionali. Le caldaie a condensazione sfruttano infatti il calore latente dei fumi di combustione, recuperando energia e riducendo le dispersioni: in questo modo garantiscono un rendimento più alto abbassando l’impatto ambientale. Se invece si ha già una caldaia a condensazione (purché predisposta di serie per l’abbinamento a un bollitore), si può valutare l’opportunità di aggiungere un accumulo di acqua calda sanitaria – comunemente detto boiler – per avere più comfort con tanta acqua calda sempre disponibile e soprattutto per evitare quelle accensioni e gli spegnimenti frequenti della caldaia che ne diminuiscono efficienza e durata.
Hydrogen Ready: la soluzione per domani
Un’attenzione particolare va posta oggi alle caldaie a condensazione più evolute caratterizzate dalla scritta Hydrogen Ready 20%. Questa indicazione significa che i generatori possono funzionare con miscele di metano e idrogeno fino al 20%. Chi acquista caldaie Hydrogen Ready è in pratica già pronto per eventuali evoluzioni che potrebbero assicurarci un futuro energetico più pulito ed efficiente. Tanto per fare un esempio, l’italiana Immergas presenta ormai una gamma in buona parte compatibile con le miscele di questo tipo.
Più rinnovabili, meno fonti di energia fossili
Una soluzione utilissima per sfruttare l’energia del sole è il solare termico: una tecnologia matura che raccoglie il calore del sole per produrre acqua calda sanitaria e integrare così l’impianto di riscaldamento con grande vantaggio economico. Un impianto solare termico permette infatti di abbattere i consumi di combustibili fossili e di conseguenza anche le emissioni di gas serra. Può essere collegato caldaie a condensazione o pompe di calore aumentando di molto l’efficienza di tutto l’impianto soprattutto nei mesi caldi.
Pompe di calore e fotovoltaico
Le ormai diffusissime pompe di calore sfruttano l’energia termica presente naturalmente nell’aria per riscaldare o raffreddare gli ambienti e l’acqua sanitaria. Si tratta di una tecnologia ecologica ed economicamente vantaggiosa che può ottenere fino a 4 kW di potenza termica con un solo kW di elettricità: in questo modo ovviamente si rende più efficiente l’impianto. Una pompa di calore integrata con una caldaia a condensazione permette di formare un impianto molto versatile, capace di consumare il gas solo quando le condizioni climatiche sono davvero rigide.
Per aumentare ulteriormente l’efficienza e l’autosufficienza energetica, è consigliabile abbinare alla pompa di calore un impianto fotovoltaico che produce elettricità gratuitamente sfruttando l’energia del sole. Per usare l’energia elettrica anche quando il sole non c’è, ci si può dotare di batterie di accumulo capaci di immagazzinare l’energia elettrica autoprodotta ma non consumata di giorno per restituirla quando serve di più anche, ad esempio, per la ricarica dell’auto elettrica.
Le soluzioni per installare impianti evoluti o efficientare quello che già disponiamo sono quindi diverse e tutte ci permettono di ridurre gli sprechi o addirittura di renderci più indipendenti energeticamente. Le soluzioni green per rendere più confortevoli le nostre abitazioni possono aiutarci a risparmiare, ad aumentare il valore dell’immobile e contribuire infine alla tutela dell’ambiente.
Le nuove caldaie a condensazione Hydrogen Ready 20% rappresentano una significativa evoluzione nella gestione dell’energia domestica e possono essere una soluzione interessante per prepararsi a un futuro meno dipendente dal metano. In tutti i paesi europei cresce infatti la consapevolezza di quanto sia importante ridurre i costi energetici e emissioni inquinanti per preservare l’ambiente, e della necessità di garantire l’indipendenza energetica per ridurre la vulnerabilità rispetto alle fluttuazioni dei mercati e alle eventuali crisi. L’Italia in particolare è una nazione che affronta sfide molto impegnative a causa della limitata disponibilità di combustibile e metano oltre all’apporto ancora non sufficiente di impianti per lo sfruttamento delle rinnovabili.
L’Idrogeno come combustibile più pulito
Tra le alternative ai combustibili tradizionali, l’uso dell’idrogeno emerge come una soluzione promettente. Inoltre la combustione dell’idrogeno può rilasciare in atmosfera solo vapore acqueo e quantità minime di ossidi di azoto: un grande vantaggio dal punto di vista ecologico. In più le infrastrutture esistenti come la rete di trasporto e distribuzione del metano in Italia, possono già trasportare miscele di metano e idrogeno al 20% in volume aprendo la strada a un futuro energetico più avanzato.
Le caldaie Hydrogen Ready 20%, già pronte per domani
Un elemento chiave per sfruttare il potenziale dell’idrogeno come combustibile è l’adozione di caldaie Hydrogen Ready. Immergas ha compiuto un passo deciso in questa direzione dal momento che buona parte delle caldaie a condensazione che portano il marchio sono già “Hydrogen Ready 20%”, possono cioè funzionare in modo sicuro ed efficiente con miscele di idrogeno fino al 20%. Questa scelta innovativa offre importanti vantaggi ai consumatori e all’ambiente.
Due vantaggi per i consumatori
I consumatori che scelgono una caldaia Immergas Hydrogen Ready 20% hanno subito due vantaggi. In primo luogo, investono con tranquillità in un apparecchio che può avere una vita di 20 anni e più con una tecnologia pronta ad affrontare ogni futura evoluzione del settore senza sostituire il generatore. In secondo luogo, chi acquista queste caldaie è certo di avere in casa una caldaia tecnologicamente evoluta, in linea con le soluzioni più avanzate per una gestione dell’energia intelligente e sostenibile.
Il futuro dell’idrogeno e delle caldaie Hydrogen Ready 20%
Il futuro dell’idrogeno come combustibile sembra quindi promettente anche se è tuttora necessario affrontare sfide importanti a partire dalla produzione dell’idrogeno con le energie rinnovabili per ridurre l’impatto ambientale. D’altra parte però gli investimenti nel settore e l’adozione diffusa di caldaie Hydrogen Ready possono accelerare la transizione verso un futuro energetico più pulito ed efficiente, in Italia ed Europa. La possibilità di utilizzare miscele di idrogeno e metano può infatti aiutare a ridurre le emissioni nocive, migliorando l’indipendenza energetica.
Climatizzazione domestica: l’ibrido per impianti centralizzati
L’impianto termico centralizzato di un condominio, di un complesso residenziale o commerciale, è un sistema progettato e dimensionato per servire più unità abitative. Di solito è costituito da una sola centrale termica che contiene una caldaia per il riscaldamento e una centrale frigorifera per il raffreddamento, mentre la rete delle tubazioni distribuisce acqua calda sanitaria o fresca per i vari utilizzi. Negli ultimi tempi anche in questo campo prendono sempre più piede i sistemi di climatizzazione ibridi che servono interi edifici con ottima efficienza energetica e minore impatto ambientale, abbinando caldaie e pompe di calore.
Economicità ed efficienza degli impianti
Quando si tratta di sistemi di riscaldamento e raffrescamento è fondamentale l’efficienza, cioè la capacità di produrre calore o fresco con una minore quantità di energia e un maggior risparmio di gas o elettricità. Se le caldaie sono state a lungo l’unica soluzione per il riscaldamento ora si accompagnano sempre più spesso con le pompe di calore che da una parte producono caldo o fresco secondo le stagioni, dall’altro hanno appunto una notevole efficienza: una pompa di calore può infatti produrre fino a 4 kWh di energia termica con un solo kWh di elettricità.
Il gestore di sistema: cuore intelligente dell’impianto ibrido
Quando pompa di calore e caldaia lavorano separatamente il rischio è lo spreco di energia che si ha se ad esempio si usa la pompa di calore per riscaldare con temperature esterne troppo rigide o viceversa, di riscaldare con la caldaia quando basterebbe la pompa di calore, consumando di meno. Per evitare gli sprechi è quindi importante avere un gestore di sistema intelligente: un cervello capace di scegliere di momento in momento il generatore più efficiente per ottenere il risultato voluto. Soprattutto in un condominio le richieste di acqua calda possono infatti essere molto variabili e non è raro che ci siano più bagni in funzione nello stesso momento con forti richieste di acqua calda improvvise dovute a docce, vasche da bagno e perfino vasche idromassaggio. È anche in questo momento che il gestore di sistema diventa essenziale per contenere gli sprechi, le emissioni di inquinanti e di gas serra che incidono negativamente sul riscaldamento globale.
Pompa di calore, pannelli fotovoltaici e i vantaggi degli impianti ibridi
Per aumentare ulteriormente l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale, è possibile abbinare una pompa di calore ibrida ai pannelli fotovoltaici. L’energia elettrica generata dai pannelli in modo pulito e gratuito può essere utilizzata per alimentare la pompa di calore, riducendo così i costi operativi e le emissioni di anidride carbonica.
In sostanza un impianto centralizzato ibrido porta con sé una serie di interessanti vantaggi:
- maggiore efficienza energetica perché sfrutta al meglio le fonti di energia disponibili, riducendo i consumi e i costi;
- maggiore comfort perché garantisce una temperatura costante e uniforme in ogni ambiente in inverno e in estate;
- maggiore flessibilità perché si adatta alle condizioni climatiche e alle esigenze del condominio, scegliendo la modalità operativa più conveniente;
- maggiore sostenibilità perché riduce le emissioni di gas serra contribuendo alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici;
- minore usura perché i componenti del sistema sono gestiti al meglio favorendo la maggior durata dell’impianto.
Unire in una stessa batteria diverse caldaie e scegliere i modelli in base alla potenza che si vuole raggiungere, permette di realizzare impianti termici su misura per le necessità di interi edifici: condomini, negozi, uffici, palestre… Così si possono collocare in uno stesso ambiente tutti i generatori risparmiando spazio, sfruttare la versatilità, controllare consumi ed emissioni.
I vantaggi di un impianto centralizzato
Centralizzare l’impianto termico in un edificio destinato ad appartamenti, negozi, uffici e anche palestre, può avere diversi vantaggi.
Per cominciare, la versatilità e l’adattabilità del sistema possono abbassare consumi e impatto ambientale soprattutto quando sono abbinati ad impianti e apparecchi che sfruttano le energie rinnovabili. Le caldaie più avanzate sono infatti già predisposte per la connessione a pompe di calore, solare termico e fotovoltaico in modo che sia più semplice per i costruttori raggiungere la percentuale di energia rinnovabile obbligatoria per legge nei nuovi edifici. La classe energetica della costruzione e il suo valore commerciale possono di conseguenza crescere positivamente.
Per finire, l’impianto centralizzato si colloca in un unico ambiente risparmiando spazio da dedicare agli appartamenti, inoltre nello stesso locale si riuniscono tutti i componenti come la pompa di circolazione e parte delle tubazioni. Con una centrale unica, in secondo luogo, si controllano meglio i consumi quando varia molto il numero di utilizzatori durante il giorno o di stagione in stagione.
Per tutti questi motivi si applicano alle caldaie condominiali le detrazioni fiscali del 50% riservate alla climatizzazione invernale (Ecobonus) per gli apparecchi a condensazione che siano almeno in classe A.
Controllo e ripartizione dei consumi
Dal momento che in un condominio ogni famiglia ha abitudini diverse anche nell’uso del riscaldamento, in caso di impianto centralizzato è molto importante che ciascuno paghi soltanto ciò che consuma realmente.
Esistono oggi sistemi di contabilizzazione e raccolta dati che assicurano una divisione precisa dei consumi con un ulteriore vantaggio: i dati possono arrivare direttamente all’Amministratore di condominio che gestisce più facilmente sia gli aspetti amministrativi si quelli legati alla manutenzione. In questo modo ogni utente può scegliere le temperature e gli orari più adatti alle proprie abitudini senza rischiare di spendere di più.
VICTRIX PRO V2: gamma nuova e Hydrogen Ready
Proprio per dare a ogni condominio una soluzione su misura e flessibile nel tempo, Immergas propone le nuove caldaie VICTRIX PRO V2: innanzitutto si tratta di una gamma che ha ben 6 modelli diversi per potenza, studiati per essere riuniti in una batteria anche di 5 generatori in modo da risparmiare spazio.
Questo significa che combinando i modelli da 35, 55, 80, 100, 120 e 150 kW, si può formare una centrale termica di alta potenza che arriva perfino a 750 kW e si trova sempre il giusto dimensionamento per ogni necessità.
Tutte le VICTRIX PRO V2 hanno oggi la certificazione Hydrogen Ready e sono pronte per funzionare con metano, GPL o con miscele fino al 20% di idrogeno: questo tipo di combustibile potrà essere utilizzato in un prossimo futuro per ridurre consumi ed emissioni nocive. A proposito di risparmio è importante segnalare che le migliori caldaie come queste arrivano alla classificazione energetica A+ quando sono abbinate a termoregolatori evoluti.
Il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici rappresentano uno dei principali settori di consumo energetico a livello mondiale. In Europa questi settori sono responsabili di circa il 40% del consumo totale di energia. Quale futuro per noi e le nostre case?
Il riscaldamento ibrido o del tutto elettrico fa risparmiare soldi e CO₂?
Il solare fotovoltaico, il solare termico e la geotermia, tanto per fare tre esempi, sono fonti di energia pulite il cui utilizzo diventa progressivamente più competitivo dal punto di vista economico e sempre più in grado di sostituire le fonti di energia fossile.
Gli impianti idrotermici ibridi e full electric oggi sempre più diffusi, garantiscono un ottimo comfort domestico e permettono appunto di utilizzare di più proprio le fonti energetiche rinnovabili per avere più energia pulita e risparmio. Tra i due sistemi, i primi sono particolarmente interessanti perché combinano l’uso delle fonti di energia rinnovabili con quelle tradizionali come il gas. Uniscono quindi in uno stesso sistema una pompa di calore e una caldaia a gas a condensazione.
Pompa di calore ibrida: è una scelta corretta?
In un impianto cosiddetto ibrido, la pompa di calore utilizza l’energia termica presente naturalmente nell’aria per riscaldare l’acqua sanitaria e gli ambienti domestici oltre a fornire il raffrescamento in estate. Il generatore a gas (cioè la caldaia a condensazione) interviene solo nelle condizioni climatiche più estreme durante l’inverno o quando in una casa con più bagni si richiedono grandi quantità di acqua calda in contemporanea.
Con una pompa di calore ibrida si assicurano tre fondamentali vantaggi:
– si limitano le emissioni di gas serra e si contribuisce a combattere il cambiamento climatico;
– si aumenta l’efficienza energetica rispetto agli impianti tradizionali e il risparmio sui costi di riscaldamento e climatizzazione;
– si ottiene un grande comfort abitativo in inverno e in estate, con temperatura interna costante e uniforme anche nelle condizioni climatiche più rigide o più calde.
Gli impianti full electric
Gli impianti idrotermici full electric forniscono gli stessi servizi degli ibridi sfruttando però solo l’elettricità. Il cuore di questi sistemi è ancora una volta la pompa di calore che, in questo caso, non è abbinata a un generatore a gas.
In un impianto full electric si possono ottenere ulteriori vantaggi dal punto di vista economico e della riduzione delle emissioni, producendo in proprio l’energia elettrica necessaria con un impianto fotovoltaico. I pannelli fotovoltaici trasformano infatti in elettricità, gratuitamente, l’energia che ci viene dalla luce del sole.
Si può fare ancora di più: chi aggiunge all’impianto le batterie di accumulo può stivare l’energia raccolta dai pannelli quando c’è il sole per usarla anche di notte non solo per la climatizzazione ma anche per usi diversi compresa la ricarica dell’auto elettrica. Per dare un’idea delle offerte disponibili sul mercato, l’italiana Immergas propone pacchetti fotovoltaici con produzioni che vanno dai 3 ai 10 kWp e batterie da 5 o 6 kWh, installabili anche in parallelo per una maggiore capacità.
Incentivi fiscali per gli impianti idrotermici ibridi e full electric
Proprio per i vantaggi ambientali e il risparmio energetico, il Governo italiano ha introdotto una serie di incentivi fiscali per favorire la diffusione degli impianti idrotermici ibridi e full electric.
L’Ecobonus consente ancora il recupero di 65% delle spese per interventi di riqualificazione energetica, tra cui appunto l’installazione di impianti idrotermici ibridi o full electric.
Impianto ibrido o in sola pompa di calore: quale scegliere?
Non esiste una risposta definitiva a questo interrogativo, si può però dire che c’è una variabile molto importante da tenere in considerazione oltre a quella dei vantaggi fiscali. Il fattore principale da considerare è la zona in cui si trova l’edificio che si vuole climatizzare. Anche la tipologia di edificio è da tenere in grande considerazione: i sistemi ibridi infatti, si adattano molto bene ad edifici esistenti, i full electric sono più indicati per le nuove costruzioni.
Occorre infatti domandarsi se la temperatura va spesso sotto lo zero e per quanto tempo durante l’arco dell’anno. Se si vive in un’area geografica temperata e possibilmente ben esposta al sole allora si può valutare un sistema full electric. Se si temono invece inverni rigidi o si vive in montagna, l’impianto ibrido è probabilmente la scelta sulla quale orientarsi. In questo secondo caso si possono considerare anche le cosiddette soluzioni “Factory Made”: combinazioni di apparecchi studiate e assemblate direttamente in fabbrica che garantiscono un rapporto corretto tra la potenza termica della pompa di calore e quella della caldaia a condensazione. In questo modo anche gli installatori sono facilitati nel loro lavoro.
Si chiamano “ibride” le tecnologie che uniscono le soluzioni tradizionali con altre più avanzate: il loro scopo è sfruttare il più possibile le energie rinnovabili, ridurre le emissioni nocive e controllare il costo delle bollette. In questo settore Immergas sta investendo da anni e lavora con impegno per realizzare pompe di calore ibride che uniscono tutti i vantaggi di due diverse tecnologie. Da oggi, in più, la gamma VICTRIX HYBRID è completamente Hydrogen Ready 20%. Qui un breve excursus per capire che cosa sono, come funzionano e quando si possono installare le pompe di calore ibride.
Ibrido: tecnologia classica e innovativa, insieme
Un sistema ibrido unisce appunto una caldaia a condensazione e una pompa di calore con lo scopo di ottenere il meglio da entrambe le soluzioni. In pratica il generatore a pompa di calore lavora la maggior parte del tempo per sfruttare di più l’energia rinnovabile, la caldaia a condensazione interviene invece solo quando le condizioni climatiche sono particolarmente rigide o se si richiede molta acqua calda per usare ad esempio più servizi in contemporanea. Come si può intuire, molta dell’efficienza della pompa di calore ibrida dipende dall’equilibrio dei due generatori e dal sistema di controllo che sceglie – di momento in momento – qual è la soluzione più conveniente. Quando tutto funziona al meglio si riesce a risparmiare fino al 40% di gas! Un grande vantaggio per la bolletta ma anche per l’ambiente.
Condensazione e pompa di calore, tutto per risparmiare
Tutti sappiamo come funziona una normale caldaia, ma le moderne caldaie a condensazione hanno un grande vantaggio in più: grazie appunto alla condensazione la caldaia può infatti recuperare gran parte del calore contenuto nei vapori caldi che altrimenti si disperderebbero inutilmente in atmosfera. I vapori caldi passano appunto attraverso uno scambiatore che raccoglie l’energia termica e riscalda l’acqua della caldaia risparmiando fino al 30% dell’energia.
Anche la pompa di calore permette di risparmiare molto perché sfrutta l’energia contenuta naturalmente nell’aria: il calore dell’aria è ovviamente gratis e viene trasferito all’interno della abitazione con un processo che richiede meno energia di quanta ne fornisce. Per avere un dato chiaro basta pensare che con un solo kW di elettricità utilizzato per far funzionare la pompa si ottengono fino a 4 kW di energia termica da impiegare nel riscaldamento.
Pompa di calore con impianto a termosifoni: con VICTRIX HYBRID si può
In tutte le nuove costruzioni si usano sistemi di riscaldamento a bassa temperatura. I riscaldamenti a pavimento o con ventilconvettori richiedono infatti una temperatura massima di 30-50 gradi e – con questo calore – forniscono una perfetta climatizzazione invernale. Nei classici impianti a termosifoni di tante nostre case la temperatura massima deve invece arrivare a 70 gradi. Non tutte le pompe di calore possono raggiungere questa temperatura ma Immergas in particolare fornisce pompe di calore ibride come la VICTRIX HYBRID 32 che non solo lavora ad alta temperatura grazie alla caldaia Hydrogen Ready 20% e fornisce tanta acqua calda ma in più è compatta ed è dotata di connessioni realizzate apposta per sostituire facilmente le caldaie obsolete con accumulo sanitario. Ecco perché oggi si può fare, con grandi vantaggi e senza interventi complessi, un grande salto tecnologico nel momento in cui una vecchia caldaia sta per finire il suo servizio: è questo il momento giusto per scegliere di risparmiare e di ridurre le emissioni nocive a vantaggio dell’ambiente.
Novecento milioni di euro: è questo l’ammontare del fondo che lo Stato mette a disposizione per il Conto Termico 2.0. L’incentivo è pensato per sostenere chi vuole migliorare l’efficienza energetica di abitazioni ed edifici.
Chi può beneficiare del Conto Termico?
Il fondo destinato al Conto Termico 2.0 è gestito dal GSE (il Gestore dei Servizi Energetici) che eroga bonus fino al 65% della spesa di privati, imprese o Pubblica Amministrazione. I privati in particolare possono avere un contributo complessivo di massimo 5 mila euro: una cifra interessante che permette di ottenere buoni risultati con un deciso risparmio economico e la possibilità di rientrare dell’investimento più rapidamente. Il Conto Termico aiuta infatti coloro che vogliono investire a ridurre l’esborso e a ottenere più rapidamente i risultati di riduzione di consumi, costi ed emissioni nocive.
Per l’impianto termico
Oltre agli interventi per infissi e cappotti isolanti, il Conto Termico dà contributi per l’installazione di pompe di calore, sistemi ibridi, impianti solari termici e stufe a pellet solo se in sostituzione di una caldaia obsoleta. Nel catalogo ufficiale GSE degli apparecchi domestici all’indirizzo rientrano tra gli altri le caldaie a condensazione al di sotto dei 35 kW e i pannelli solari. Lo stesso contributo vale anche per gli impianti evoluti che riscaldano in inverno e raffrescano in estate.
Come viene calcolato il contributo del Conto Termico 2.0?
Il modo in cui si calcola il contributo è piuttosto complesso e si basa sulla potenza del nuovo o dei nuovi generatori e sulla stima della produzione di energia, secondo caratteristiche e coefficienti definiti dalla normativa.
È importante quindi affidarsi a un esperto che aiuti a determinare l’apparecchio più adatto a sfruttare il contributo, caso per caso. Tanto per fare due esempi, da una parte la normativa premia con un 20% in più la presenza della caldaia a condensazione all’interno di un impianto ibrido, dall’altra favorisce i pacchetti solari a circolazione naturale come i Solarsmart e Natural Sol V2 di Immergas. Quest’ultimi sono meno costosi rispetto ai kit a circolazione forzata ma possono risultare in proporzione, più incentivati. Anche in questo caso, l’impianto solare termico può ricevere l’incentivo solo se installato negli edifici già esistenti per produrre acqua calda sanitaria o integrare l’impianto di climatizzazione invernale. Nel caso in cui l’impianto venga realizzato per coprire solo parzialmente il fabbisogno di riscaldamento, è necessario installare anche valvole termostatiche a bassa inerzia termica o altri elementi di regolazione della portata, su termosifoni o altri corpi scaldanti.
Le attenzioni da avere per ottenere il contributo Conto Termico
Il contributo statale viene dato solo a chi rispetta tutti i passaggi di una procedura rigorosa. È fondamentale dimostrare che si stanno sostenendo i costi dell’intervento e che il pagamento è tracciato regolarmente. Per documentare i lavori svolti bisogna quindi compilare la richiesta di contributo in accesso diretto nel portale GSE ed è necessario caricare tutta la documentazione prevista in PDF, comprese le foto che testimoniano le condizioni prima e dopo l’intervento. Per ogni tipo di apparecchio il sistema richiede informazioni diverse ma sono importanti anche le indicazioni sul generatore preesistente perfino se non viene sostituito ma solo integrato. Per finire è importante indicare il costo dell’intero intervento compreso di iva. I pagamenti delle spese devono essere effettuati ovviamente tramite bonifico ed è necessario il richiamo nella causale al D.M. 16/02/2016. Nel caso di spese limitate a un massimo di 5 mila euro si può usare anche la carta di credito.
Per le spese fino a 5 mila euro in un unico pagamento si può usare anche la carta di credito e il contributo deve essere richiesto comunque entro 60 giorni da fine lavori. Una volta approvato l’incentivo è erogato in 2 o 5 rate annuali costanti, ma se la somma non supera i 5 mila euro, l’erogazione su conto corrente viene effettuata in un’unica rata.