25 Novembre 2025
Risparmio

Riscaldamento full electric e climi freddi: conviene anche senza fotovoltaico?

Le pompe di calore per climi freddi stanno evolvendo rapidamente e rappresentano sempre più, un’opzione efficiente e sostenibile anche in zone con inverni rigidi.

Scegli tra un impianto full electric e uno ibrido

Per chi cerca di eliminare l’uso di combustibili fossili, il riscaldamento full electric con pompe di calore è la soluzione più diffusa. Tuttavia, in climi freddi particolarmente rigidi, l’efficienza del sistema può calare, specialmente quando le temperature scendono sotto lo zero per lungo tempo. In questi casi, optare per un impianto ibrido, che combina la pompa di calore con una caldaia a gas, può garantire una maggiore continuità e comfort, contenendo comunque i consumi perché il generatore a gas interviene solo quando la pompa di calore non riesce a soddisfare la richiesta termica.

Come funziona la pompa di calore in inverno

La pompa di calore aria-acqua riesce ad estrarre energia termica (calore) dall’aria esterna anche quando le temperature climatiche sono basse. L’energia raccolta viene poi trasferita all’interno per riscaldare. Le pompe di calore di ultima generazione sono progettate per mantenere un corretto funzionamento fino a -20°C sotto zero nonostante un calo delle prestazioni in condizioni estreme che richiedono più energia elettrica.

Non solo la posizione geografica ma anche la coibentazione dell’edificio e la sua esposizione solare giocano un ruolo centrale nella capacità delle pompe di calore di raggiungere buoni risultati. Gli edifici ben isolati ed esposti al sole hanno infatti un più basso fabbisogno termico in inverno e permettono alla pompa di calore di lavorare con più efficacia e meno consumi. Al contrario, edifici poco isolati o con esposizione sfavorevole richiedono sistemi più potenti o soluzioni di supporto come impianti ibridi.

Tra le altre cose da calcolare nel bilancio energetico dell’impianto di climatizzazione, c’è anche la temperatura dell’acqua nelle tubazioni: quando è molto bassa richiede ovviamente più energia per essere portata a temperature utili per il riscaldamento mentre ne vuole meno in estate per il raffrescamento degli ambienti.

Pro e contro del riscaldamento a pompa di calore

Elenchiamo qui di seguito in una sorta di riassunto i vantaggi e i limiti di una pompa di calore destinata alla climatizzazione.

Pro

  • Elevata efficienza energetica, con coefficienti di prestazione (COP) che possono superare il livello 4 portando a risparmi significativi in bolletta. (Il COP indica appunto il rapporto tra l’energia termica prodotta e l’elettricità consumata)
  • Riduzione delle emissioni di CO2 e minore impatto ambientale, soprattutto se alimentate con il fotovoltaico.
  • Funzionalità reversibile che offre riscaldamento in inverno e raffrescamento in estate.

Contro

  • Costi iniziali d’investimento più elevati rispetto a caldaie a gas o riscaldatori elettrici.
  • Performance dipendenti dalla temperatura esterna, con cali di efficienza in climi molto freddi.
  • Spazio per l’unità esterna ed eventualmente per un boiler di acqua calda capiente.

Pompe di calore sempre più efficaci

In Germania, paese mediamente più freddo dell’Italia, ci si avvale spesso delle pompe di calore per il riscaldamento anche in caso di edifici già esistenti, mentre Norvegia, secondo alcuni studi ben il 60% delle famiglie si avvale di un sistema di riscaldamento a pompa di calore.
Le variabili in gioco oltre alla latitudine alla quale ci troviamo, sono molteplici: la qualità dell’isolamento dell’edificio, l’esposizione solare, ma è dal tipo di riscaldamento che dipende, in gran parte, l’efficacia di un sistema full electric. Un impianto a termosifoni necessita di temperature di mandata piuttosto alte (l’acqua che scorre nei radiatori per scaldare gli ambienti deve arrivare a 65°/70° C), mentre nel caso di un riscaldamento a pavimento, è necessaria meno energia per arrivare ai 35°/40° C richiesti da questa tipologia di installazione.
Per garantire prestazioni ottimali, la potenza dell’impianto deve essere commisurata alle reali esigenze. Un sovradimensionamento rischierebbe di farci spendere inutilmente, mentre un impianto troppo poco potente ci farebbe perdere efficienza.
Spesso è sufficiente fare modifiche a pochi elementi dell’impianto per migliorare di molto l’efficienza del sistema, per ottenere impianti capaci di offrire i risultati migliori, è importante rivolgersi a professionisti in grado di svolgere accuratamente la progettazione e il dimensionamento degli apparecchi.

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