Perché rinnovare è meglio di riparare

Una vecchia caldaia può funzionare in modo soddisfacente anche più di vent’anni. Il che ovviamente ci permette di dimenticarcene completamente almeno fino a quando arriva il momento della manutenzione obbligatoria per legge. Oggi che i consumi pesano di più sulla bolletta, è però il caso di fare alcune considerazioni, prima che il nostro vecchio e resistente generatore si fermi.

Sono molti i punti da valutare insieme:

– alcuni componenti dopo tanti anni di funzionamento possono usurarsi e questo li espone al rischio di rottura;
– l’efficienza di un generatore nuovo e di recente progettazione è estremamente superiore rispetto alle caldaie tradizionali e i consumi di gas sono di conseguenza molto inferiori;
– in un nuovo generatore sono molto più basse anche le emissioni nocive;
– in caso di ristrutturazione rilevante è necessario un adeguamento alle tecnologie più avanzate;
– le nuove costruzioni devono prevedere una percentuale elevata di energia prodotta da fonti rinnovabili;
– i nuovi generatori contribuiscono all’innalzamento della classe energetica dell’abitazione con conseguente crescita del suo valore di mercato;
– proprio per i vantaggi in fatto di consumi ed ecocompatibilità, i costi di rifacimento sono deducibili fiscalmente in percentuali molto elevate;
– non ultimo, bisogna considerare che i nuovi generatori hanno spesso estensioni di garanzia molto ampie (Immergas la propone fino a 15 anni) che comprendono manutenzioni accurate.

Che tipo di generatore scegliere

Le possibilità di rinnovamento dell’impianto termico sono tante: si va dalla semplice sostituzione della vecchia caldaia, all’introduzione di nuove tecnologie come i pannelli fotovoltaici che permettono di ridurre notevolmente il consumo di gas. D’altra parte si possono conservare i vecchi termosifoni anche se si sceglie il generatore ibrido oppure si può passare a ventilconvettori o al riscaldamento a pavimento. Tutte queste soluzioni hanno decisi vantaggi economici, di comfort e anche dal punto di vista ecologico.

Una caldaia a tecnologia tradizionale, per cominciare, consuma fino al 20-30% in più rispetto a una nuova a condensazione. La tecnologia a condensazione infatti recupera gran parte del caldo che nella vecchia caldaia esce dalla canna fumaria. I fumi di una caldaia a condensazione sono infatti tiepidi, mai caldi. Grazie a uno scambiatore molto efficace, con la tecnologia a condensazione si eliminano in pratica fino a un quarto dei consumi di gas.

Il sistema ibrido sfrutta oltre alla caldaia a condensazione, anche una pompa di calore che funziona invece con una tecnologia completamente diversa. Sfrutta l’energia termica contenuta naturalmente nell’aria per trasformare l’energia dell’aria esterna in caldo per la casa quando è inverno. Il vantaggio in termini di spesa energetica è notevole: per ogni kW di elettricità utilizzato nel funzionamento della pompa di calore, otteniamo anche più di 4 kW in energia termica.

Sostituire la caldaia: non accontentiamoci del solo riscaldamento

Il vantaggio in fatto di consumi energetici non deve far dimenticare l’aumento di comfort. Come detto esistono pompe di calore che sono utili sia in inverno sia in estate perché scaldano e raffrescano. In questo secondo caso, è necessario che l’impianto di casa sia dotato di fancoil o di split. Apparecchi questi ultimi, che permettono la circolazione rapida dell’aria e una distribuzione uniforme del calore in tutte le stanze.

Alcune delle pompe di calore ibride possono funzionare anche con impianti a pavimento o con i vecchi termosifoni. Immergas in particolare propone modelli ibridi in grado di sostituire rapidamente una vecchia caldaia senza interventi invasivi, in impianti con radiatori. La pompa di calore ibrida Magis Combo, ad esempio, lavora infatti con temperatura di mandata elevata: fino a 70 gradi. Al contrario, negli impianti a pavimento non si possono mai superare i 30-35 gradi per preservare i pavimenti stessi, soprattutto se in legno.

Con l’energia gratuita del sole

Per ridurre ulteriormente se non azzerare del tutto il consumo di gas ed elettricità della rete pubblica, si possono utilizzare efficacissimi pannelli solari termici e fotovoltaici. Gli impianti fotovoltaici possono essere abbinati a pompe di calore e sistemi ibridi.

Il cuore dei pannelli solari termici è infatti una serpentina in cui scorre un liquido che si riscalda al sole e trasporta il calore così raccolto all’interno dell’accumulo d’acqua che usiamo per il riscaldamento dei termosifoni o per l’acqua della doccia.

I pannelli fotovoltaici sfruttano invece sottili lastre di silicio pretrattate che, una volta colpite dai raggi del sole, producono energia elettrica. Questa elettricità è perfetta per far funzionare senza spese le pompe di calore aumentando di molto la resa complessiva dell’impianto.

E quando il sole non c’è? Un impianto che tende a rendere più indipendente l’abitazione in campo energetico non può fare a meno delle batterie di accumulo. Se infatti la casa è poco abitata di giorno e al contrario molto vissuta la sera, l’energia raccolta dai pannelli fotovoltaici si può stoccare in batterie anche molto capienti non solo per riscaldare o raffrescare casa ma anche per ricaricare ad esempio auto o bici elettriche.

Le soluzioni ibride: più vantaggi insieme

Quando le condizioni climatiche non sono ottimali, oppure quando l’acqua che arriva all’impianto termico è decisamente fredda, la soluzione ideale può essere la combinazione ibrida di più tecnologie. Abbinare in uno stesso apparecchio due generatori è il modo giusto per superare ogni difficoltà.

Esistono appunto delle efficientissime pompe di calore ibride governate da un gestore elettronico che calcola momento per momento la fonte di energia più conveniente. In questo modo per la maggior parte del giorno l’impianto lavora utilizzando le pompe di calore ma quando la temperatura esterna scende troppo o le richieste di acqua aumentano, allora entra in azione la caldaia a condensazione per quel surplus di energia necessaria.

La sicurezza di una garanzia specifica e duratura

Abbiamo visto che sono molte le tecnologie più o meno evolute che possono rinnovare l’impianto termico di casa con grandi vantaggi. È evidente che la cura e la manutenzione dei singoli apparecchi è fondamentale per mantenere nel tempo le prestazioni elevate e bassi i consumi. Per questo c’è chi propone garanzie specifiche in combinazione con i programmi di manutenzione.

La Formula Comfort 10 Anni di Immergas, ad esempio, è riservata alle caldaie a condensazione. L’estensione è gratuita fino a 10 anni e si può ulteriormente allungare fino a 15. Questa Formula assicura risposte entro le 24 ore, interventi anche la domenica mattina, pezzi di ricambio sempre originali, diritti di chiamata e manodopera gratuiti.

Formula Comfort Hybrid è invece studiata per impianti ibridi e in sola pompa di calore. L’estensione di garanzia arriva a 5 anni e la manutenzione prevede in più l’intervento di tecnici specializzati nel trattare i gas frigoriferi di raffreddamento per la massima sicurezza.

Gli elementi per farsi due conti sono tanti, ma le possibilità di ottenere un migliore equilibrio tra comfort, riduzione dei consumi, risparmio e tranquillità sono notevoli.

Le armi per difenderci dal caro energia ci sono e sono in continuo sviluppo. Non solo, proprio per favorire il cambiamento in favore di tecnologie più avanzate, esistono oggi vantaggi fiscali molto interessanti che permettono di ridurre le spese anche del 65%, manodopera compresa. Le informazioni in proposito sono tante ma in questo articolo vogliamo mettere in ordine alcuni elementi tecnici per poter prendere decisioni ponderate su che cosa è possibile fare individualmente per abbattere i consumi e – particolare non da poco – ridurre le emissioni nocive del nostro impianto termoidraulico di riscaldamento e raffrescamento estivo.

Energie rinnovabili e sostenibilità ambientale

Il punto essenziale è ridurre la dipendenza dalle fonti di energia fossili per risparmiare, abbattere le emissioni inquinanti e gas serra, usare sempre meno petrolio, GPL, gas metano. L’alternativa sono le energie naturali, le cosiddette rinnovabili: il sole, il vento, le maree ma anche l’energia termica contenuta naturalmente nell’aria.

Pompe di calore ed energia termica

Le pompe di calore sfruttano appunto l’energia dell’aria esterna per “convertirla”, secondo le stagioni, in caldo o fresco. Per avere un esempio evidente a tutti si fa spesso riferimento al frigorifero che “estrae” calore dall’interno dell’elettrodomestico e lo disperde all’esterno. Le pompe di calore lavorano più o meno allo stesso modo in estate ma invertono il processo in inverno quando si vuole invece riscaldare l’interno di casa. Immergas propone una quantità di soluzioni capaci di climatizzare al meglio anche appartamenti di grande metratura, di far salire la classe energetica degli edifici e quindi anche il loro valore di mercato.

Pompa di calore e caldaia insieme: ecco l’ibrido

Se le pompe di calore classiche ottengono ottimi risultati soprattutto in zone dove il freddo invernale non è troppo pungente, con le pompe di calore ibride si affrontano le richieste di energia più impegnative senza problemi. Questi apparecchi lavorano infatti accoppiati a caldaie sempre pronte a intervenire in caso di necessità. La centralina elettronica decide di volta in volta qual è la fonte di energia più conveniente per sprecare il meno possibile e avere il massimo comfort. VICTRIX HYBRID è appunto una pompa di calore ibrida che sostituisce facilmente una vecchia caldaia senza interventi invasivi anche in appartamenti con i termosifoni e fornisce solo riscaldamento per chi ha già un impianto di condizionamento estivo.

L’energia del sole è sempre disponibile

Per il loro funzionamento le pompe di calore richiedono elettricità, ma per ogni watt elettrico che la pompa di calore usa si ottengono dai 3 ai 5 watt in energia termica con un vantaggio evidente. Per rendere ancora più vantaggioso l’uso delle pompe di calore si può ricavare l’elettricità dal sole attraverso i pannelli fotovoltaici. Le proposte Immergas nel settore fotovoltaico sono formate da pacchetti ben calibrati, con una grande varietà di soluzioni sia per la potenza sia per le diverse capacità di stoccare energia in comode batterie di accumulo.

Lo sappiamo, se potessimo sfruttare di più le energie della natura a partire da quella del sole, potremmo fare a meno di centrali termoelettriche di ogni tipo. Mai come in questo periodo ci rendiamo conto di come siano determinanti le scelte tecnologiche per garantire un futuro migliore al pianeta e alle prossime generazioni. Per questo è importante considerare quali sono le possibilità che abbiamo fin da subito per usare il più possibile le energie rinnovabili.

Solare termico, solare fotovoltaico

I sistemi più diffusi per convertire l’energia solare in energia termica o elettrica, sono appunto basati sull’uso di pannelli solari termici e fotovoltaici. I primi sfruttano un liquido termovettore (che trasporta calore) per raccogliere il caldo del sole e spostarlo all’interno di un accumulo d’acqua: in pratica il boiler che molti di noi hanno in casa.

La semplicità efficiente dei pannelli solari termici

All’interno dei pannelli solari termici è presente un circuito in cui il liquido termovettore si scalda alla luce del sole. Quando raggiunge il massimo calore, entra in una seconda serpentina che ha il compito di riscaldare l’acqua del serbatoio d’accumulo. Una volta che il liquido ha terminato il suo compito, torna al pannello solare per riscaldarsi ancora e ricominciare il proprio ciclo.

Bastano pochi metri quadrati di pannelli solari termici per avere un forte contributo al risparmio.

Fotovoltaico, l’elettricità gratuita e pulita

Per trasformare l’energia del sole in elettricità il sistema è più complesso: servono sottili lastre di silicio opportunamente trattate in modo che liberino elettroni quando colpite dai fotoni emessi dalla luce solare. L’insieme di tante piccole celle fotovoltaiche formano i pannelli che vengono poi fissati su una base di sostegno, protetti con una lastra di vetro e chiusi con una cornice di alluminio. L’energia ricavabile da questi pannelli è a corrente continua che passa subito attraverso un inverter che la trasforma in corrente alternata per essere così utilizzata direttamente dagli elettrodomestici di casa.

I principali vantaggi e limiti dell’energia solare

Il vantaggio più evidente dei pannelli solari termici e fotovoltaici è che riescono a utilizzare l’energia naturale e gratuita del sole in modo diretto. Dal momento in cui vengono installati iniziano subito a produrre energia. I pannelli solari termici, in più, hanno bisogno di uno spazio relativamente piccolo: possono bastare pochi metri quadrati. Invece, per dare alla casa la stessa energia del contatore (3 kW) servono circa 20 metri quadrati di pannelli fotovoltaici. In ogni caso, gli investimenti necessari si ammortizzano rapidamente e con i vantaggi fiscali si rientra dalle spese ancora più velocemente.

Quanto e su quali spese si può risparmiare?

L’energia termica ottenuta grazie ai pannelli solari come abbiamo visto, viene sfruttata dal boiler di casa garantendo acqua calda per la doccia o per il riscaldamento.

La resa dipende ovviamente da diversi fattori tra i quali:

– La disposizione dei pannelli stessi (devono essere ben esposti a sud senza ombre che li coprano e con un’inclinazione che vada dai 30 ai 45 gradi)

– La zona geografica dell’abitazione: il sole del Mezzogiorno d’Italia è naturalmente la migliore garanzia di ottenere ottimi risultati in termini energetici. Si può calcolare infatti quasi un terzo in più di energia solare accumulabile in Sicilia rispetto all’Alto Adige. Nelle migliori condizioni si stima un risparmio addirittura fino al 75% per la produzione di acqua calda sanitaria.

Anche per i pannelli fotovoltaici la posizione geografica ha grande influenza sulla resa.
L’elettricità prodotta si usa per diversi scopi come ad esempio far funzionare le pompe di calore che riscaldano la casa e la raffrescano in estate, e per ricaricare un’auto elettrica.

La soluzione ottimale, però, è accumulare l’energia elettrica raccolta dall’impianto durante il giorno grazie alle batterie di accumulo, per utilizzarla in qualsiasi momento della giornata.

Installazione e messa in opera

Alcune aziende come l’italiana Immergas, propongono pacchetti solari completi particolarmente efficienti e ben dimensionati per un’installazione rapida. Per quanto riguarda i pannelli solari termici la gamma Immergas presenta pacchetti per la produzione di acqua calda sanitaria a circolazione naturale, a circolazione forzata e a circolazione forzata combinati per acqua calda sanitaria e riscaldamento. Il lavoro dei tecnici è semplificato dal fatto che nei pacchetti si trovano tutte le componenti necessarie per l’installazione.

Energie rinnovabili e idrogeno: tante soluzioni

Fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse, pompe di calore, sistemi ibridi, geotermico… Tutti in tutto il mondo stanno studiando e applicando soluzioni nuove per affrancarsi dal consumo delle fonti di energia fossili: i gas e i derivati dal petrolio. I motivi sono principalmente due: il primo è quello del costo, dovuto anche alle crisi internazionali; il secondo è importantissimo e legato a inquinamento ed emissioni di gas serra che favoriscono il drammatico riscaldamento globale. Nessuno per il momento ha la soluzione definitiva ma l’applicazione di diverse tecnologie già ben rodate e l’unione di sistemi diversi in impianti ibridi può portare a vantaggi rapidi e con grandi effetti di scala.

Sempre più ecocompatibili

In tutta questa grande evoluzione energetica, il compito di un’azienda come Immergas è proprio quello di presentare soluzioni sempre più flessibili, adatte a diverse possibilità e comunque in grado di ridurre al massimo consumi, spese ed emissioni nocive. L’utilizzo dell’idrogeno, anche in miscele, è senz’altro una delle direzioni utili per raggiungere gli obiettivi a cui tutti puntiamo.

L’idrogeno per il riscaldamento. Come può darci una mano

Che cos’è l’idrogeno? In natura si trova come gas e, combinato con altri elementi, in sostanze importantissime a partire dall’acqua di cui tutti noi conosciamo la formula: H₂O. H, appunto, è il simbolo dell’idrogeno. È l’elemento più diffuso nell’universo, infatti ben il 92% di ciò che si conosce è formato da idrogeno. Sotto forma di gas è infiammabile ed è la “benzina” con cui bruciano le stelle. Per questa sua caratteristica lo si usa come combustibile per produrre energia.

Come si produce l’idrogeno? In questi ultimi anni si è accesa una grande attenzione sui diversi modi di produrlo. Gli Stati europei stanno investendo in questa direzione perché più l’idrogeno si ottiene in modo “pulito”, più si risparmia e si riduce l’inquinamento su tutta la filiera. Secondo la tecnologia l’idrogeno prende nomi caratterizzati da colori diversi. L’idrogeno “grigio” si realizza scomponendo il metano; il “blu” si fa nello stesso modo catturando però l’anidride carbonica che si ottiene durante la produzione; il “viola” si produce invece scomponendo le molecole d’acqua con l’energia nucleare. L’idrogeno cosiddetto “verde” è quello che ci può aiutare di più nel processo di decarbonizzazione e nella transizione energetica: si ottiene infatti partendo sempre dall’acqua, utilizzando però solo energie rinnovabili.

Che vantaggi dà l’idrogeno? Bruciare idrogeno non produce gas serra né inquinamento. In più l’efficienza della combustione è così alta che ne basta poco per ottenere grande potenza. Per avere un’idea di quanto può influire sul pianeta la scelta in favore dell’idrogeno, abbiamo fatto un calcolo ipotetico. Se potessimo sostituire tutte le caldaie esistenti con caldaie a miscela di idrogeno al 20%, potremmo ridurre ogni anno il peso dell’anidride carbonica immessa nell’atmosfera di 6 milioni di tonnellate e i gas serra del 7%! Si tratta di un’ipotesi estrema, ovviamente, ma molto significativa.

VICTRIX SUPERIOR. La condensazione Hydrogen Ready

Le caldaie VICTRIX SUPERIOR hanno ottenuto la certificazione “Hydrogen Ready” perché possono funzionare con miscele che contengono idrogeno fino al 20%. Si tratta di un importante passo in avanti verso la nuova frontiera indicata dal Green Deal Europeo che può essere raggiunta anche con caldaie sempre più “verdi”.

La nuova caldaia VICTRIX SUPERIOR può funzionare con tanti combustibili diversi per offrire la massima flessibilità di installazione: funziona a metano, GPL, aria propanata e anche con miscela fino al 20% di idrogeno. L’efficienza stagionale è in ogni caso notevolissima (arriva al 94%) e abbinata a un cronotermostato evoluto, VICTRIX SUPERIOR può raggiungere la classe energetica A+: una garanzia di bassi consumi e ridotte emissioni nocive.

I vari modelli di VICTRIX SUPERIOR hanno potenze che vanno da 26 a 35 kW nelle istantanee e di 35 kW nella versione dedicata al solo riscaldamento. Le istantanee sono dotate inoltre del sistema Aqua Celeris che riduce il tempo di attesa dell’acqua calda sotto la doccia alla prima apertura del rubinetto: una comodità che permette anche di risparmiare acqua.

Per ridurre ulteriormente il consumo di gas, le VICTRIX SUPERIOR sono predisposte di serie per essere abbinate ai pannelli solari termici. Data l’efficienza del solare termico, il sistema di controllo mette in funzione la caldaia solo quando, per mancanza di sole o per molti prelievi, è necessario integrare il riscaldamento dell’acqua proveniente dal bollitore.

Una ricerca finanziata dall’Europa

L’innovazione della caldaia a condensazione VICTRIX SUPERIOR nasce dal progetto HyPOWERED, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Governo Italiano. I fondi ottenuti con HyPOWERED hanno permesso lo studio e lo sviluppo della caldaia proprio con l’obiettivo di ottenere emissioni inquinanti particolarmente basse, grazie all’uso della miscela a idrogeno. Un’indicazione molto chiara sulla strada che si vuole percorrere nel nostro Continente.

Il motivo per cui sono tante le soluzioni per il riscaldamento domestico dipende essenzialmente dalla pluralità delle soluzioni abitative: sono infatti tantissimi i tipi di appartamenti e case che si distinguono per dimensioni, materiali costruttivi, disposizioni, numero dei servizi, numero di inquilini e posizione geografica. Inoltre esistono tanti modi diversi di usare il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria quante sono le abitudini delle famiglie.

Istantanea e col boiler, la prima grande differenza

Una prima fondamentale distinzione fra caldaie a condensazione è tra le cosiddette istantanee e quelle con bollitore.

Il primo tipo si dice istantaneo perché produce l’acqua calda sanitaria proprio nel momento in cui si apre il rubinetto del lavandino e della doccia. In questo caso si attiva immediatamente il bruciatore del gas della nostra caldaia e in breve tempo si ottiene l’acqua calda richiesta direttamente, senza passare attraverso un accumulo.

– Le caldaie istantanee sono adatte a piccoli nuclei famigliari e sono perfette per sfruttare al meglio ogni spazio viste le loro dimensioni molto compatte. Se però la casa ha più di un bagno con possibilità di utilizzo contemporaneo delle utenze sanitarie o è distribuita su più piani, se l’acqua di ingresso nella caldaia è particolarmente fredda oppure ancora se gli inverni nella zona sono piuttosto rigidi; allora conviene valutare con attenzione l’opportunità di una caldaia con accumulo.

– Nelle caldaie con accumulo, il generatore a gas scalda l’acqua contenuta nel serbatoio che comunemente chiamiamo boiler mantenendone la temperatura costante. In questo modo, quando si apre il rubinetto di casa viene prelevata dal boiler l’acqua già in temperatura.

I vantaggi sono due: da una parte si ha una maggiore disponibilità di acqua calda sanitaria, dall’altra si può scegliere la capacità dell’accumulo in funzione delle dimensioni della casa, del numero dei bagni, della presenza eventuale di un idromassaggio e delle abitudini familiari.

Le dimensioni del boiler d’accumulo

Quando il boiler non è troppo grande, esso può essere contenuto all’interno della caldaia stessa. Per un’abitazione di medie dimensioni basta, in genere, un accumulo di capacità inferiore a 100 litri ma sono molte le altre variabili che entrano in gioco. Qual è quindi la giusta dimensione?

Bisogna considerare ad esempio che l’abitudine a fare il bagno nella vasca richiede ad esempio più di 100 litri d’acqua, mentre in una doccia se ne consumano in genere la metà. In una famiglia in cui si fa molto sport si fanno più docce; chi invece ha due o più bagni può usarli anche contemporaneamente e richiedere quindi tanta acqua calda da mettere in crisi un bollitore di piccole dimensioni. Per finire, se la casa è poco coibentata o è esposta su più lati, in inverno ha bisogno di maggior riscaldamento. La quantità di variabili è evidentemente così grande da rendere quasi impossibile stabilire una regola che valga per tutti. Per fare un calcolo sul solo numero di componenti in famiglia ci basti sapere che il consumo medio va dai 50 a 100 litri d’acqua pro capite al giorno.

Caldaia a parete o a pavimento? È sempre una questione di dimensione

Una caldaia pensile di solito è compatta, molto diffusa, relativamente leggera e può essere installata a parete: in alto in cucina, in bagno o in un ripostiglio senza intralciare, lasciando dello spazio utile sotto di essa.

Le caldaie pensili funzionano bene negli appartamenti. Esse sono infatti dotate di una camera di combustione chiusa con un aspiratore di fumo che espelle in una tubatura specifica/camino.

Al contrario, una caldaia a pavimento occupa più spazio ma offre in cambio diversi vantaggi. In genere la caldaia a pavimento può arrivare ad essere più potente, può avere un accumulo di dimensioni anche molto grandi ed essere perciò adatta per abitazioni di notevoli metrature con più bagni o anche per piccoli condomini.

L’installazione richiede più spazio ma se si ha a disposizione un locale specifico, la caldaia a pavimento offre comfort e prestazioni notevoli.

La gamma Immergas e la scelta delle rinnovabili

Già da queste note si capisce che esiste una pluralità di soluzioni. Immergas offre più di 100 prodotti italiani tra i quali scegliere. Con una vasta gamma e l’aiuto di un installatore esperto si possono fare tutte le valutazioni del caso per capire qual è il nostro punto di equilibrio tra comfort, spesa per acquisto e installazione.

Immergas offre tanti prodotti per impianti fotovoltaici o solari termici: un’opportunità per sfruttare l’energia del sole nei nostri impianti ibridi e in sola pompa di calore.

Un impianto ben bilanciato ed efficiente può offrire un servizio affidabile per tanti anni riducendo gli sprechi energetici e limitando le emissioni nocive nell’ambiente.

Il piacere di vivere bene in casa propria

Uno degli elementi più oggettivi per valutare il comfort abitativo è la gestione della temperatura. Non si tratta solo di raffrescare o scaldare gli ambienti ma di gestire bene nel complesso l’atmosfera domestica: a volte capita infatti di avere freddo in inverno anche se il termometro di casa indica 20 gradi, altre volte si trovano pavimenti gelidi in case dove i termosifoni lavorano a pieno regime. Al contrario in estate l’aria fresca in certi appartamenti sembra non circolare mai abbastanza bene o non essere sufficiente. In definitiva, molto dipende dagli impianti termoidraulici e di climatizzazione ma anche dal modo in cui l’aria alla giusta temperatura si diffonde nelle varie stanze.

Bassa temperatura e alte performance

Nelle ristrutturazioni oggi si possono realizzare ottime soluzioni anche mantenendo i vecchi termosifoni, ma il riscaldamento a pavimento e la distribuzione dell’aria a ventilconvettori possono ottenere risultati superiori. Garantiscono una migliore diffusione della temperatura, più omogenea, e una riduzione decisa delle spese perché permettono a impianti ibridi, integrati e in sola pompa di calore, di lavorare con una temperatura di mandata che in generale non va oltre i 50°. Negli impianti a termosifoni bisogna invece arrivare ad esempio a 70° consumando più gas. Inoltre, i ventilconvettori creano flussi d’aria fresca (o calda) che raggiungono temperature confortevoli in breve tempo e in maniera omogenea. I filtri ben puliti aiutano anche a ridurre la diffusione di polveri o muffe.

HYDRO. Perfetti per le nuove tecnologie

I ventilconvettori idronici Immergas son stati creati appunto per accompagnarsi a sistemi ibridi, integrati o in sola pompa di calore. Possono essere installati in alternativa ai tradizionali radiatori o ai pannelli radianti per raffrescare perfettamente in estate e riscaldare rapidamente in inverno.

Gli split HYDRO 3 e 4 hanno un design essenziale e curato per adattarsi agli arredamenti di ogni tipo, in ogni ambiente, con grande flessibilità. La regolazione del ventilatore è a 3 velocità e i deflettori d’aria sono direzionabili in orizzontale e verticale. Dotati di telecomando, sono realizzati in materiali molto resistenti all’invecchiamento.

Ancora più discreti esteticamente sono i ventilconvettori da incasso HYDRO IN. Sono molto sottili, possono essere installati a parete, a soffitto e in controsoffitto: l’ideale per un design rigoroso e pulito. Anche i ventilconvettori “floor standing” HYDRO FS sono poco profondi (15 cm) e permettono l’installazione a filo pavimento. Hanno un’estetica elegante, molto apprezzata negli edifici commerciali e di grande metratura. Dato che il comfort deriva anche dalla silenziosità, soprattutto di notte, tutti i ventilconvettori Immergas emettono un rumore appena percettibile e si possono posizionare tranquillamente anche in camera da letto.

Pompa di calore, il benessere è ecocompatibile

Più si riescono a sfruttare le energie rinnovabili, meno si producono emissioni nocive. Anche questo è un elemento che dà comfort abitativo: intanto per la soddisfazione di non contribuire a inquinamento e riscaldamento globale e, più concretamente, perché non si spende per bruciare gas sempre più costoso.

Le pompe di calore ibride Immergas come MAGIS COMBO, ad esempio, comprendono sì un generatore a gas, ma la sua funzione è limitata ai momenti in cui sono necessarie grandi quantità di acqua calda sanitaria per fare più docce oppure quando il clima invernale si fa davvero rigido. Solo allora la centralina elettronica decide che conviene usare il gas.

D’altra parte, se si considera che tutte le pompe di calore Immergas sono al 100% compatibili con i pannelli fotovoltaici, si capisce che l’energia necessaria a raffrescamento e riscaldamento può derivare per la massima parte dal sole. Infatti, se si scelgono le soluzioni STORAGE Immergas, i pannelli fotovoltaici sono abbinati a batterie di accumulo che possono contenere addirittura 30 kWh! Così l’energia solare gratuita è disponibile anche la notte. Per aumentare ancora il comfort e il risparmio, le configurazioni STORAGE comprendono un inverter studiato per ricaricare le auto elettriche ad alta velocità.

Un impianto termico oggi non si occupa più semplicemente di alzare la temperatura di termosifoni e acqua calda sanitaria, è ormai una centrale di gestione dell’energia che produce benessere per tutta l’abitazione in modo equilibrato, economico ed ecocompatibile.

La definizione di impronta ecologica

Quanti ettari di bosco, di prati o di mare libero sono necessari per ricostituire le risorse naturali che consumiamo e per riassorbire i rifiuti che produciamo? Ecco un’immagine chiara per capire che cosa significa impronta ecologica. Più specificamente si tratta di un indicatore di sostenibilità che aiuta a capire quanto impatto hanno sulle risorse naturali del pianeta, lo stile di vita e le abitudini di consumo energetico dei suoi abitanti. Definire l’impronta ecologica implica però una serie di calcoli matematici complessi che permettono di stabilire quanti ettari di suolo non edificato occorrono ad esempio per riassorbire l’immissione in atmosfera di anidride carbonica (CO₂) il gas serra che da solo provoca gran parte del riscaldamento globale.

Spesso pensiamo che siano quasi esclusivamente le fonti energetiche più inquinanti a incidere negativamente sul nostro ambiente, ma basta riflettere per un attimo ad alcuni gesti quotidiani per rendersi conto che non è vero. Ogni mattina ci alziamo e facciamo scorrere l’acqua dal rubinetto per lavarci la faccia. Sembra semplicissimo, eppure l’acqua che consumiamo arriva a casa nostra grazie a un acquedotto che è stato costruito con tubazioni di ghisa, cemento o pvc, realizzato con scavi chilometrici, composto da tanti elementi prodotti con dispendio di energia come sfiati, serbatoi, canali, sottopassi e così via. Se moltiplichiamo per 8 miliardi di persone anche le più normali azioni quotidiane è chiaro a tutti quanto grande possa essere l’impronta che ogni attività dell’uomo lascia su questo pianeta.

I gas serra e la storia dell’inquinamento atmosferico

La produzione ingente di gas serra e l’inquinamento industriale nascono proprio dalla Rivoluzione Industriale in Gran Bretagna già verso la fine del ‘700. Nuvole di fumo nero causate dalla combustione del carbone delle prime industrie e dai riscaldamenti, si mischiavano alle nebbie londinesi causando gravi problemi di respirazione agli abitanti dei centri urbani.

Nel 1952 si verificò il più grave evento causato dall’inquinamento atmosferico nella storia del Regno Unito. Il Grande Smog provocò circa 12 mila morti e migliaia di malati solo nella capitale britannica. Da questo momento si iniziarono a prendere i primi provvedimenti per ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera anche se sono serviti decenni per avere la consapevolezza di due questioni fondamentali: che l’accumulo di gas serra nell’atmosfera ci sta portando al riscaldamento globale con conseguenze drammatiche, che la crescita tecnologica deve essere in grado di contrastare e non solo di limitare l’inquinamento.

Dalle fonti di energia fossili alle rinnovabili: un salto tecnologico

È evidente che per ridurre la nostra impronta ecologica bisogna considerare due elementi fondamentali che riguardano le fonti energetiche:

– Le fonti di energia non rinnovabili sono essenzialmente quelle che derivano dal petrolio o dal gas naturale. Entrambe non si ricostituiscono naturalmente se non con tempi geologici inoltre la loro progressiva diminuzione e le crisi internazionali le rendono sempre più costose. L’utilizzo delle fonti di energia fossile (si chiamano anche così) immette in atmosfera gas serra come CO₂, inquina producendo biossido di azoto e altre sostanze nocive durante la combustione.

– L’uso delle fonti di energia rinnovabili, invece, incide sull’impronta ecologica solo nel momento in cui si producono gli apparecchi che permettono di sfruttarle. La realizzazione di un pannello fotovoltaico implica il consumo di risorse naturali ma restituisce molta più energia di quanta ne richiede. E questo incide moltissimo sulla carbon print.

A livello normativo, soprattutto in Europa si sta appunto cercando di favorire il più possibile la transazione energetica verso le rinnovabili. È un processo non immediato perché richiede tempo per creare le strutture dedicate alla distribuzione e all’accumulo ad esempio dell’energia elettrica ottenuta con il fotovoltaico. In compenso sono numerose e soprattutto in continua evoluzione le tecnologie adatte all’uso delle rinnovabili: la legge italiana dice che oltre all’energia solare sono considerate fonti di energie rinnovabili il vento, la geotermia, le risorse idriche, il movimento delle maree e delle onde oltre all’uso delle biomasse cioè la trasformazione di scarti vegetali o dei rifiuti organici in energia elettrica.

Pannelli fotovoltaici e solari termici, quali differenze?

Tra le tante possibilità, la tecnica più diffusa è senz’altro quella di installare sui tetti delle case pannelli solari termici e fotovoltaici.
È una pratica che sta diventando molto comune e sempre più alla portata di tutti.

Pannelli solari termici. La tecnica è semplice ed efficace: un liquido scorre nei tubi dei pannelli, si riscalda, entra poi nel normale boiler dell’impianto termico attraverso una serpentina e cede il calore all’acqua contenuta. Il liquido, una volta raffreddatosi, torna nei pannelli e ricomincia così il suo ciclo.

I pannelli fotovoltaici producono invece elettricità. Son formati da celle dotate di un lamina di silicio polarizzata in modo opposto sulle due facciate. Quando l’energia del sole raggiunge la lamina, produce elettricità che può essere utilizzata immediatamente per azionare qualsiasi apparecchio (a partire dalle pompe di calore) oppure può essere stoccata in batterie di accumulo per essere utilizzata in ogni momento della giornata.

Pompe di calore con fotovoltaico: energia rinnovabile ed efficienza

Gli apparecchi più diffusi per sfruttare le energie rinnovabili sono oggi le famose pompe di calore che spessissimo vengono installate sia nelle nuove abitazioni sia nelle ristrutturazioni degli impianti termici. Queste macchine sono in grado di sfruttare l’energia termica contenuta nell’aria per convogliare in casa aria fresca durante l’estate o calore in inverno. Dal momento che funzionano con l’elettricità, è del tutto evidente che il loro abbinamento ai pannelli fotovoltaici permette di ridurre al massimo le emissioni nocive oltre che la spesa in bolletta. L’investimento si ripaga in pratica da solo e le ricadute in fatto di autonomia energetica ed eco-compatibilità sono del tutto positive.

Cosa possiamo fare nel concreto?

La scelta dell’impianto giusto per la nostra casa è dunque molto importante specialmente in prospettiva: il costo del gas cresce e si prevede che non tornerà più ai livelli di qualche anno fa. Oltre alle ragioni economiche è importantissimo valutare anche l’impatto ecologico. La scelta di pannelli solari termici o fotovoltaici in abbinamento alle pompe di calore è un passo che possiamo fare noi per primi come privati cittadini.

Il cambiamento più importante deve però essere guidato dall’industria a partire dall’uso di energia pulita nei propri stabilimenti. Un’azienda come Immergas, che produce apparecchi per il clima domestico in Italia, ha infatti realizzato un impianto fotovoltaico con circa 8 mila pannelli in grado di produrre una parte significativa dell’elettricità necessaria alla sua attività industriale: una scelta chiara e un segno evidente della direzione che dobbiamo e possiamo prendere tutti noi.

Nuovi edifici ed efficienza energetica

Proprio dal 13 giugno di quest’anno lo Stato italiano rende obbligatoria per i nuovi edifici una maggiore percentuale di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi totali per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria: era del 50% ora arriva al 60%.

Tutte le nuove costruzioni devono inoltre avere una efficienza energetica sempre maggiore: da una parte devono essere meglio isolate per evitare dispersione di calore in inverno o di fresco in estate, dall’altra devono avere impianti che richiedono meno consumi per ottenere risultati migliori.

Gli edifici sono divisi in 10 classi energetiche in base appunto a quanto consumano. Chi ha sentito parlare di APE (l’indice di prestazione energetica) sa che gli elementi per classificare le abitazioni sono essenzialmente la qualità dei materiali di costruzione e degli infissi che evitano la dispersione termica, l’utilizzo di impianti e fonti di energia rinnovabili oltre che le condizioni climatiche dei luoghi in cui sono collocate.

Pompe di calore: elettricità ed energia termica

Le pompe di calore sono appunto apparecchi che sfruttano le energie rinnovabili per riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria. Si tratta di soluzioni ecosostenibili, innovative ed estremamente vantaggiose perché in pratica trasformano l’energia termica, contenuta naturalmente nell’aria, in caldo o in fresco secondo le stagioni. Le pompe di calore sono l’ideale per gli edifici di nuova costruzione ma possono essere installate anche in case esistenti per migliorarne l’efficienza energetica.

Le pompe di calore offrono almeno 4 vantaggi fondamentali:

– più COMFORT abitativo in ogni stagione;

– più RISPARMIO, perché non si consuma gas;

– più VALORE per l’immobile, perché permettono di raggiungere classi energetiche molto elevate;

– più COMPATIBILITÀ AMBIENTALE, perché oltre a utilizzare l’aria esterna come fonte di energia rinnovabile, sono integrabili perfettamente con solare termico e fotovoltaico per ridurre ulteriormente consumi elettrici ed emissioni nocive.

Meno gas? Ci aiuta anche la bolletta elettrica

Riscaldare con l’elettricità gli ambienti di casa e l’acqua calda sanitaria oggi diventa preferibile anche dal punto di vista economico dal momento che l’energia elettrica si può ottenere con fonti di energia rinnovabili come fotovoltaico eolico, idroelettrico e geotermico che riducono molto inquinamento e costi.

Zone climatiche e impianti ibridi

Chi abita in un edificio ben isolato termicamente, chi ne sta costruendo un nuovo e punta a una classe energetica elevata, chi vive vicino al mare o in zone particolarmente temperate per posizione geografica, è senz’altro nelle condizioni giuste per realizzare un impianto termico in sola pompa di calore.

Quando al contrario si vive in montagna o in zone in cui gli inverni possono essere rigidi la combinazione tra pompe di calore, impianto fotovoltaico e batterie di accumulo, può essere opportunamente accompagnata da un generatore a gas a condensazione che si mette in moto solo quando è davvero necessario.

Nelle pompe di calore ibride Immergas come MAGIS COMBO, la centralina elettronica sceglie da sé, momento per momento, la fonte di energia più conveniente per ridurre al minimo il consumo di gas e avere sempre l’energia necessaria per affrontare i climi più estremi.

Eliminare del tutto o ridurre molto il consumo di gas per il riscaldamento oggi è possibile, l’importante è valutare attentamente tutti gli elementi in gioco e affidarsi all’esperienza di un installatore preparato per scegliere la grande efficienza dei sistemi ibridi o in sola pompa di calore, secondo la posizione geografica e le condizioni di isolamento termico della propria abitazione.

Grandi prestazioni idrauliche con la pompa di calore adeguata

Esistono pompe di calore per ogni necessità, anche per chi desidera prestazioni idrauliche superiori. La MAGIS HERCULES PRO di Immergas, ad esempio, offre un bollitore di grandi dimensioni (235 litri) per assicurare docce e perfino vasche idromassaggi a una famiglia numerosa. Appartiene alla classe energetica fino ad A+++ nel riscaldamento con impianti a bassa temperatura, usa un refrigerante a basso impatto ambientale (R32) ed è anche di dimensioni compatte.

MAGIS HERCULES PRO, come molte delle pompe di calore avanzate Immergas, è inoltre compatibile con impianti solari termici e pannelli fotovoltaici. Si tratta quindi di un apparecchio fondamentale che non consuma gas e permette inoltre di ridurre o addirittura azzerare il consumo di energia elettrica. I pannelli solari termici riscaldano infatti l’acqua calda sanitaria mentre i fotovoltaici producono l’energia elettrica che alimenta la stessa pompa di calore. L’impianto così realizzato forma un sistema di produzione energetica pulita e gratuita che si basa essenzialmente sulla forza del sole: un grande vantaggio per portafogli e ambiente!

Per rendersi ancora più indipendenti dalla rete elettrica e avere a disposizione una scorta di energia anche di notte, l’elettricità prodotta dai pannelli fotovoltaici può essere accumulata di giorno in speciali batterie.

La caldaia è uno di quegli apparecchi che è bello dimenticarsi di avere in casa. Fin che va, se non ha problemi, possiamo non occuparcene. Ma è vero? Senza dubbio l’affidabilità e la durata di uno strumento così centrale è importante, però ad ogni bolletta del gas ci troviamo sempre più a riflettere se la tecnologia di una caldaia tradizionale può reggere il confronto con l’investimento per l’acquisto e l’installazione di una caldaia a condensazione.

Tradizionale o a condensazione: la differenza tecnica

Facciamo innanzitutto una breve distinzione tecnica. La vecchia caldaia che abbiamo in casa e che molti dicono “va ancora benissimo” spreca grandi quantità di calore che contribuisce al riscaldamento globale: basti pensare che i fumi in uscita da una caldaia tradizionale hanno temperature generalmente superiori ai 100-110 °C.

La tecnologia a condensazione ha invece emissioni con temperature molto più basse, intorno ai 50-55 °C, perché recupera il calore dei fumi in uscita attraverso un apposito scambiatore. Proprio grazie a questo risparmio, una caldaia a condensazione, a parità di energia fornita, consuma molto meno gas per raggiungere gli stessi risultati che otteniamo con la nostra vecchia caldaia.

Quanto si risparmia con la caldaia a condensazione?

Proviamo ora a fare qualche conto anche se le variabili in campo sono davvero tante: le abitazioni sono infatti diverse per costruzione, distribuzione degli spazi e coibentazione; le famiglie possono essere più o meno numerose e avere abitudini diverse; soprattutto in Italia le case sono collocate in zone climatiche che variano moltissimo e vanno dalla costa siciliana alle alpi trentine.

Nonostante ciò, gli esperti calcolano che il risparmio economico nell’uso di una caldaia a condensazione rispetto a una tradizionale può arrivare al 25-30% su impianti a bassa temperatura (ad esempio con pannelli radianti a pavimento o radiatori di ampia superficie) e al 15% su impianti tradizionali ad alta temperatura (i termosifoni).

Insomma, se in un anno si spendono 1.000 euro di gas con una caldaia tradizionale, con una a condensazione si possono risparmiare da 150 euro a 300. Il risparmio più alto si ha ovviamente con i sistemi a bassa temperatura come quelli descritti in precedenza soprattutto se governati da termostati evoluti come il CARᵛ² o lo SMARTECH PLUS Immergas. Calcolando che la vita di una caldaia è di circa 15 anni, si capisce che in questo lungo periodo di tempo la condensazione ci permette di risparmiare da 2.250 a 4.500 euro di gas in totale. Una cifra davvero interessante.

Affidabilità e semplicità d’uso in dimensioni compatte

Per chi decide di sostituire la vecchia caldaia, le variabili tra i vari modelli a condensazione sono davvero tante. Prendiamo in considerazione le caldaie della serie TERA di Immergas. Sono compatte nelle dimensioni e semplici da utilizzare, dai costi contenuti e in classe A. Una loro caratteristica importante è anche la flessibilità di installazione: possono essere collocate all’interno, all’esterno o con soluzioni ad incasso con grande recupero dello spazio abitativo. Per finire si possono abbinare a pannelli solari termici per sfruttare le energie rinnovabili e dare ancora più comfort.

La gamma VICTRIX TERA

Tutti i modelli della gamma sono studiati per puntare su comfort e risparmio. Le VICTRIX TERA sono disponibili in potenze da 24 e 28 kW, e nella versione VICTRIX TERA VIP dotata del sistema “acqua celeris”, comodo ed efficiente perché fornisce immediata disponibilità di acqua calda riducendo drasticamente i tempi di attesa. La VICTRIX TERA 24 kW PLUS può fornire solo riscaldamento oppure può produrre anche acqua calda sanitaria se abbinata a un bollitore.

Possiamo quindi concludere che concedersi più comfort sostituendo una caldaia tradizionale, oggi non solo è possibile ma permette anche di ridurre la bolletta del gas e le emissioni nocive.

Hai una casa grande? Valuta la soluzione accumulo con boiler

Tra tutte le novità tecnologiche che vengono installate sempre più negli impianti termoidraulici delle abitazioni di oggi, ci si dimentica a volte di considerare un componente certo non innovativo ma molto utile per aumentare il comfort di casa e per risparmiare. Vediamo come e perché i serbatoi di accumulo – spesso chiamati boiler – aiutano in modo importante l’efficienza di tutto il sistema.

A cosa servono i boiler d’accumulo

I cosiddetti boiler sono in effetti dei serbatoi di varie capacità in cui la caldaia o la pompa di calore accumulano energia termica sotto forma di acqua calda. Quando in casa si vuol fare la doccia o serve calore per il riscaldamento, l’impianto usa la riserva del boiler e non direttamente l’acqua che viene scaldata dalla caldaia. I vantaggi sono diversi. Prima di tutto l’acqua del boiler è già alla temperatura desiderata e non è soggetta a variazioni causate da sbalzi di pressione o nei piccoli prelievi. In pratica i tempi di attesa dell’acqua alla temperatura giusta si riducono.

In secondo luogo, se il boiler ha la capacità giusta rispetto alle caratteristiche della casa (dipende dal numero di bagni, dai componenti della famiglia, dall’eventuale disposizione su più piani dell’abitazione o dalla presenza di vasche da bagno o idromassaggi) l’accumulo permette di assicurare acqua a tutti nello stesso tempo e di fornire anche l’energia termica necessaria al riscaldamento senza difficoltà. Non ultimo, il risparmio. Una caldaia che deve riscaldare l’acqua senza l’aiuto del boiler, in caso di utilizzi frequenti o di abitazioni grandi fa più “fatica” e quindi consuma di più rispetto alla caldaia col boiler.

Caldaia istantanea o con accumulo?

Anche se si parla di boiler, è importante chiarire che le caldaie istantanee che non utilizzano l’accumulo di acqua calda, sono utilissime e offrono tanti vantaggi in molte situazioni. Da una parte hanno dimensioni ridotte e sono estremamente flessibili nell’installazione, inoltre i modelli più recenti hanno un ottimo controllo della temperatura dell’acqua erogata.

Se invece l’abitazione è grande e magari è disposta su più piani con più servizi, spesso esistono rubinetti lontani dalla caldaia a cui è difficile far arrivare l’acqua calda in tempi ridotti. Per risolvere questo problema si realizza una rete di ricircolo, in pratica un anello di distribuzione dell’acqua calda sanitaria che unisce il boiler – non direttamente la caldaia – a tutti i punti di prelievo come lavabi, docce, vasche da bagno. La linea di distribuzione forma un anello chiuso tra mandata e ritorno e il ricircolo è forzato con l’aiuto degli appositi circolatori. In questo caso, appunto, la caldaia con accumulo di acqua calda sanitaria è fondamentale.

Come sono fatti i boiler

Una qualità essenziale per un boiler è la durata. I migliori costruttori utilizzano infatti acciaio Inox: lo stesso materiale usato sulle navi che combattono quotidianamente contro la corrosione dovuta all’acqua e all’aria salmastre. Per la qualità costruttiva, ad esempio, i boiler costruiti da Immergas nei suoi stabilimenti italiani hanno addirittura 5 anni di garanzia.

La seconda caratteristica più importante è l’isolamento termico. Una coibentazione di diversi centimetri assicurano una dispersione del calore molto limitata e la conservazione dell’energia termica a lungo, oltre a un minore consumo di gas. Tra gli altri elementi importanti c’è anche l’anodo di magnesio che aiuta a proteggere il boiler dalla corrosione dovuta alle correnti galvaniche che possono creare fori nel metallo.

Dettaglio importante è anche la presenza su alcuni modelli di bollitori di una doppia serpentina: un accorgimento che permette di integrare più sorgenti di calore come la classica caldaia da un lato e l’impianto solare termico dall’altro. In alcuni boiler si può inserire anche una resistenza elettrica per produrre acqua calda con il contributo eventuale di un impianto fotovoltaico. Un dettaglio utile presente nei migliori accumuli è la flangia che facilita la pulizia all’interno del bollitore. L’acciaio Inox consente infatti di intervenire facilmente con prodotti che sciolgono il calcare senza il rischio di danneggiare la superficie interna del bollitore.

Quanto deve essere grande il mio boiler?

I serbatoi di accumulo in acciaio Inox sono disponibili in diverse misure che vanno da circa 50 fino a 500 litri, per salire poi fino a 2 mila litri con quelli realizzati in acciaio vetrificato. Questi modelli di grandi dimensioni sono adatti a scuole, palestre, spa e ambienti dove il consumo di acqua calda è molto elevato.

I serbatoi più piccoli (50/60 litri) possono bastare per un paio di bagni in un appartamento o villetta a schiera. Per una famiglia con più di due servizi si può salire a 120/160 litri circa. Un accumulo di 250/300 litri può essere sufficiente per una famiglia anche di 4/5 persone.

È insomma necessario studiare ogni situazione con un installatore esperto che aiuti a valutare anche le abitudini di utilizzo dell’acqua calda della famiglia, insieme ad altri fattori specifici minori come ad esempio, la temperatura dell’acqua fredda proveniente dall’acquedotto.