Che fare quando si parte per le ferie?

Nel periodo estivo sono molte le famiglie che trascorrono le vacanze lontano da casa. Le vacanze, che durino una settimana oppure un mese, si accompagnano sempre a qualche piccola preoccupazione. Le piante le affidiamo a un parente o a un vicino fidato, gli animali li portiamo con noi, al giardino pensa l’impianto d’irrigazione programmato e… con il gas? Che fare?

Sicurezza e risparmio sono due motivi per i quali in molti scelgono di spegnere la caldaia prima di andare in vacanza.
Un tempo si poteva temere che in caso di interruzione dell’afflusso di gas, alla ripresa della fornitura, il gas stesso potesse eventualmente diffondersi in casa senza essere bruciato dalla fiamma pilota. Oggi i sistemi di sicurezza dei quali sono dotate le caldaie Immergas e tutti i generatori a gas, sono tali per cui ormai, non è più necessario spegnere del tutto l’impianto.

Con le caldaie moderne non è più necessario

Oggi il sistema di accensione delle caldaie moderne non dipende più dalla fiamma pilota ma da un cosiddetto pilot piezoelettrico; in pratica da una resistenza che si regola elettronicamente aumentando la sicurezza per quanto riguarda la possibilità di fughe di gas.

Per tutti coloro che possiedono ancora una caldaia non recente e che ha ancora la fiamma pilota, i consumi di gas annuali imputabili alla sola fiammella ammontano al massimo a 60/70 metri cubi di metano.

Attenzione alle case in montagna

Per motivi di sicurezza e per evitare consumo inutile è piuttosto il caso di valutare se spegnere e svuotare l’impianto di abitazioni che si trovano in luoghi dove le temperature possono scendere parecchio sotto lo zero. Chi abita o possiede una casa vacanze in alta montagna dovrebbe prestare attenzione per evitare che l’acqua contenuta nei tubi possa ghiacciarsi.

Che fare con l’acqua?

Naturalmente la formazione del ghiaccio, che ha un volume maggiore dell’acqua, esercita un’azione di pressione su condutture e rubinetti e può causare guasti o rotture. Quando poi la temperatura tornasse sopra lo zero, l’acqua tornerebbe libera di uscire dai tubi rotti o da rubinetti forzati allagando l’appartamento, con conseguenze poco piacevoli.

Per limitare incidenti di questo tipo è buona norma chiudere il rubinetto d’ingresso dell’acqua, di solito posizionato appena dopo il contatore, e aprire poi tutti i rubinetti di casa per svuotare l’acqua dai tubi.

In inverno, antigelo o temperatura minima costante?

Per quanto riguarda la sicurezza dell’impianto di riscaldamento spento in periodi gelidi, è necessario contattare l’idraulico per fare inserire il liquido antigelo. Bisogna poi accendere l’impianto e lasciarlo funzionare per alcune ore in modo che il liquido si distribuisca uniformemente nei tubi e negli eventuali termosifoni. Il liquido antigelo consente di avere una sicurezza assoluta anche in caso di interruzione dell’energia elettrica. Un’altra strategia è quella di mantenere in funzione la caldaia ma con il termostato ambiente impostato a una temperatura di 5/6 °C in modo tale da far partire l’impianto di riscaldamento solo in condizioni di forte abbassamento della temperatura con il rischio di gelate.

Caldaie istantanee, con accumulo e le vacanze

Le caldaie istantanee si attivano solo nel momento in cui viene richiesta acqua calda. In pratica non consumano nei momenti di inattività e per questo non c’è motivo di spegnerle quando si va in vacanza.

Discorso diverso vale per le caldaie con accumulo integrato o separato che quando sono attive mantengono invece costante la temperatura dell’acqua calda nel boiler. Se le si spenge per poi riaccenderle dopo qualche giorno ovviamente impiegano molta energia per riportare le temperature al livello prestabilito. È importante quindi valutare la durata del periodo di assenza da casa: per un breve periodo può non essere conveniente spegnere l’impianto, mentre può essere vantaggioso se le vacanze si prolungano per più settimane.

Fotovoltaico: sempre più diffuso

La soluzione tecnica del fotovoltaico è ormai molto diffusa in Italia e ha prodotto nel 2022 oltre 27,5 TWh di elettricità su un totale però di quasi 300 TWh necessari al nostro Paese. La strada è dunque lunga, ma la crescita continua nell’uso delle energie rinnovabili dà speranze di un futuro con sempre minore dipendenza dalle fonti di energia fossile.

Il servizio chiavi in mano per un impianto fotovoltaico

Gli impianti studiati appositamente per le condizioni e le necessità di un edificio, possono incidere in modo molto positivo sul bilancio energetico domestico o aziendale e permettono di raggiungere la massima resa dell’investimento.

Per realizzare un impianto fotovoltaico commisurato alle proprie esigenze è molto importante quindi scegliere chi sappia fare valutazioni corrette prima ancora del progetto. I consigli e i processi operativi di un’impresa esperta sono infatti fondamentali per calcolare l’impegno effettivo di energia e quindi il dimensionamento giusto dell’impianto, per studiare i materiali più adatti e la disposizione dei pannelli, per considerare anche i momenti in cui si usa di più l’energia elettrica nella giornata della famiglia o dell’impresa.

Le caratteristiche di un servizio completo

Il servizio chiavi in mano offerto da aziende come Immerenergy – la divisione Immergas specializzata in impianti fotovoltaici per abitazioni e PMI – assicura una serie di interventi che puntano alla massima resa dell’impianto fotovoltaico e quindi a un più veloce rientro dall’investimento.

Ecco alcuni punti più importanti:

  • Valutazione delle bollette energetiche
  • Stima delle necessità energetiche immediate e future
  • Studio di fattibilità
  • Progettazione
  • Scelta dei componenti
  • Installazione accurata

Importantissima è anche l’attività di gestione di tre tipi di pratiche: pratiche autorizzative comunali, di allaccio presso il distributore locale e di scambio sul posto con il GSE (Gestore Servizi Energetici).

Dispositivi e vantaggi aggiuntivi

Nel momento in cui si valuta l’esposizione più corretta dei pannelli capita spesso di dover considerare elementi come gli ombreggiamenti temporanei causati ad esempio dalla presenza di edifici o alberi vicini. In questo caso un’azienda seria consiglia senz’altro l’impiego di ottimizzatori solari che aumentano l’efficienza dell’impianto. Tra gli altri dispositivi utili, in un impianto “chiavi in mano” ci sono inverter ben dimensionati, batterie di accumulo e magari anche un sistema di ricarica per l’auto elettrica se la si possiede o si prevede di acquistarla. Per far rendere al meglio il proprio impianto fotovoltaico non bisogna trascurare infine la manutenzione periodica. La pulitura dei pannelli da foglie, eventuali residui o depositi di polveri migliora infatti di molto la resa dell’impianto stesso.

Più dei costi iniziali è importante la resa

Rispondere alla domanda: «Quanto costa un impianto fotovoltaico domestico?» non è semplice. Se si vuole un rientro economico davvero conveniente, un impianto su misura assicura rese maggiori a lungo termine: tutto il lavoro di progettazione, di scelta dei materiali, di installazione accurata, di gestione delle pratiche, di allaccio presso il distributore locale, di scambio sul posto con il GSE e alla fine di manutenzione sono dunque soldi ben spesi perché aumentano la resa dell’impianto e riducono i tempi di rientro dall’investimento.

Calcolare la spesa e i vantaggi

Il costo di un impianto fotovoltaico su misura è di circa 2.500-3.500 euro per kWp installato. Per una casa di un centinaio di metri quadrati, si può quindi calcolare un investimento che parte da circa 5/8 mila € considerando ovviamente il grosso vantaggio della detrazione fiscale al 50%.

Grazie a un investimento di questo tipo, il vantaggio economico di un impianto ben dimensionato secondo il fabbisogno energetico, è un taglio dei costi in bolletta che può arrivare al 60/70%. In pratica, se senza impianto fotovoltaico si spendono mille o mille duecento euro l’anno, con l’impianto adeguato la spesa in elettricità si riduce a 300 o 400 €. In questo modo il rientro dall’investimento avviene in un periodo di tempo che – per stare larghi – si può calcolare in 4/7 anni. Si aggiunga per concludere che la vita utile dei pannelli è come si diceva di 25 anni e più: un impianto fotovoltaico ben strutturato può quindi garantire diversi anni di energia gratuita e pulita a famiglie e imprese.

Tutti vogliono migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione per l’obiettivo comune di ridurre i consumi, aumentare il comfort di casa e abbassare anche le emissioni nocive per l’ambiente. Le soluzioni tecniche evolute per ottenere questi risultati oggi non mancano ma spesso si teme che richiedano grandi cambiamenti nell’installazione e che necessitino di impianti di riscaldamento moderni come quelli a pavimento.

Non è detto: esistono infatti soluzioni innovative e intelligenti che permettono di raggiungere i nostri obiettivi senza eliminare i termosifoni di casa con pesanti ristrutturazioni. Oggi infatti si può scegliere una pompa di calore ibrida capace di lavorare alla temperatura di mandata elevata che serve appunto per riscaldare i nostri vecchi termosifoni e che, per di più, sono realizzate in modo da inserirsi senza difficoltà nello spazio occupato dalla vecchia caldaia.

Che cos’è una pompa di colore ibrida

Facciamo un passo indietro per spiegare che una pompa di calore ibrida è un apparecchio che combina due tecnologie diverse: una pompa di calore e una caldaia a condensazione a gas. Un gestore di sistema intelligente sceglie di momento in momento qual è la fonte energetica più conveniente tra il gas e l’elettricità che attiva la pompa di calore: quando funziona la pompa di calore si riscalda casa con l’energia termica contenuta naturalmente nell’aria e in condizioni di clima rigido o per grandi richieste di acqua calda, interviene la caldaia a gas.

Il gestore di sistema è il cervello dell’apparecchio

Il sistema ibrido è dotato di una logica di controllo intelligente che gestisce in modo automatico e ottimale l’attivazione di uno o di entrambi i generatori in relazione alle temperature esterna e interna, alla quantità di acqua calda richiesta, al costo dell’energia e alle prestazioni dei due dispositivi.

In generale, la pompa di calore ha la precedenza sulla caldaia perché è più efficiente ed ecologica, ma quando la temperatura esterna scende al di sotto di una certa soglia la caldaia entra in funzione, in modo integrativo o sostitutivo, per garantire sempre il comfort termico desiderato con il consumo di energia minore.

Quali sono i vantaggi di una pompa di calore ibrida

Sostituire la caldaia con una pompa di calore ibrida comporta diversi vantaggi economici e ambientali.

  • Innanzitutto il risparmio in bolletta perché la pompa di calore sfrutta l’energia termica gratuita e rinnovabile dell’aria esterna riducendo il consumo di gas. Se per di più è alimentata da pannelli fotovoltaici anche il suo funzionamento viene garantito da energia pulita e senza costi.
  • La pompa di calore ibrida ha un’alta efficienza energetica: basta pensare che con un solo kW di potenza elettrica si producono circa 3,5 kW di potenza termica. D’altra parte il generatore a gas contenuto nella pompa di calore ibrida è a condensazione, perciò risparmia circa il 30% di energia rispetto alle vecchie caldaie recuperando il calore dei fumi che altrimenti sarebbe espulso attraverso il camino.
  • La pompa di calore ibrida permette inoltre di ridurre le emissioni di gas serra perché limita la combustione del gas, la causa della produzione di anidride carbonica. Si stima appunto che una pompa di calore ibrida possa ridurre le emissioni di CO2 fino al 50% rispetto a una caldaia tradizionale.
  • Proprio per questi vantaggi d’ordine ambientale, la pompa di calore ibrida è considerata un apparecchio di riqualificazione energetica degli edifici e perciò può approfittare di diversi incentivi fiscali e finanziari come l’Ecobonus 65%, il Bonus casa 50% e il Conto termico.

Sostituire la vecchia caldaia con tecnologie più avanti

Per concludere possiamo dire che sostituire una vecchia caldaia con una pompa di calore ibrida consente di compiere un vero e proprio aggiornamento tecnologico utile ad abbattere i consumi di gas e le emissioni nocive. Inoltre, se la pompa di calore ibrida è costruita come la Victrix Hybrid di Immergas, l’apparecchio può inserirsi in un tradizionale impianto termico a termosifoni, senza interventi gravosi.

Mantenere basso l’impatto energetico e risparmiare

Se già possediamo un impianto di raffrescamento oppure non ne abbiamo bisogno perché viviamo piacevolmente in una zona sempre fresca, la soluzione è presto trovata: una buona caldaia a condensazione, con un’efficienza elevata, può darci il riscaldamento e l’acqua calda che serve consumando un combustibile che – al momento – mantiene costi non eccessivi; trattasi poi di generatori con costi di installazione contenuti. Di contro, uno split azionato da una pompa di calore riscalda l’ambiente in modo più rapido rispetto a un termosifone, soprattutto nelle mezze stagioni.

Zona geografica e condizioni degli edifici

Con la precedente considerazione abbiamo già toccato altri due argomenti molto importanti: l’isolamento termico e la zona o area geografica in cui si trova l’abitazione. Per quanto riguarda quest’ultimo tema, non si tratta solo di latitudine: anche se chi vive al Sud ha senz’altro più giornate calde di chi sta ad esempio in Pianura Padana, prima di scegliere un impianto in sola pompa di calore bisogna considerare anche altri fattori come l’altitudine sul livello del mare, la ventilazione della zona e l’esposizione dei muri al calore del sole durante il giorno. In questo caso la coibentazione di tetti e muri gioca appunto un ruolo molto importante: le case che disperdono calore in inverno e si riscaldano rapidamente in estate ci costringono infatti a fare intervenire più spesso termosifoni o climatizzatori aumentando i consumi.

La risposta ibrida e factory made

In pratica quindi, dove le condizioni climatiche sono particolarmente rigide in inverno, la caldaia a gas offre solide garanzie anche quando si scende abbondantemente sotto zero. Se però si vuole avere anche il fresco in estate, si può scegliere un impianto che abbini alla caldaia a gas una pompa di calore. I cosiddetti impianti ibridi uniscono due generatori che vengono governati da un gestore di sistema: questo gestore è capace di scegliere automaticamente la fonte energetica più conveniente in ogni momento e dà la sicurezza di impiegare nel modo più economico l’impianto in qualsiasi condizione climatica. Un’avvertenza, per avere la garanzia di un impianto equilibrato in questo senso è bene affidarsi ai cosiddetti factory made: si tratta di impianti ibridi che vengono calibrati in azienda con componenti scelti accuratamente e sono fatti in modo da rendere più semplice anche l’installazione.

Costi dell’elettricità e del fotovoltaico

Il modo per abbattere decisamente i costi di elettricità è quello di dotarsi di pannelli fotovoltaici e possibilmente di batterie di accumulo. L’energia elettrica che si ottiene dai pannelli è ovviamente gratuita ma nelle nostre case spesso capita che proprio nei momenti in cui la produzione dell’impianto domestico è massima l’energia elettrica viene usata di meno e viceversa. Dal momento che le normative favoriscono molto l’autoconsumo dell’elettricità rispetto all’immissione in rete dell’elettricità prodotta in eccesso, conviene quindi acquistare apposite batterie che permettono di sfruttare l’elettricità autoprodotta in qualsiasi momento, anche quando il sole non c’è più.

In conclusione, non esiste una sola risposta

Che sia meglio il gas dell’elettricità o viceversa rimane dunque una domanda senza risposta univoca ma possiamo senz’altro indicare almeno tre diverse situazioni:

– gli impianti in sola pompa di calore, che consumano solo energia elettrica, sono convenienti dal punto di vista del consumo energetico se l’abitazione è ben coibentata ed è collocata in un’area geografica favorevole, cioè non troppo fredda in inverno

– gli impianti di riscaldamento classici con caldaia a condensazione consentono un consumo di gas controllato se il generatore è moderno e ad alta efficienza, ma richiedono l’abbinamento a un climatizzatore per raffrescarsi in estate

– gli impianti ibridi e possibilmente factory made – perfettamente bilanciati dal costruttore come quelli dell’italiana Immergas – uniscono la caldaia alla pompa di calore per assicurare grande elasticità e minimo consumo di energia soprattutto se abbinati a pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo dimensionate in modo razionale

Grande efficienza, ottimo comfort

Una delle caratteristiche principali di questi sistemi è la loro notevole efficienza sia nel riscaldamento sia nel raffrescamento degli ambienti. I sistemi ibridi combinano fonti di energia diverse, sfruttano il gas con le caldaie a condensazione e l’elettricità con le pompe di calore governate da un gestore di sistema intelligente che sceglie di volta in volta il generatore più conveniente per ottenere il miglior comfort termico al costo minore. D’altra parte, i sistemi full electric si affidano completamente all’elettricità, sfruttando le pompe di calore per ottenere prestazioni elevate. Questi apparecchi possono infatti produrre fino a 4 W di energia termica con un solo watt di elettricità: davvero una grande efficienza.

Risparmio energetico e riduzione delle emissioni

L’utilizzo di questi impianti si traduce in un notevole risparmio energetico e in una significativa riduzione delle emissioni nocive. Le caldaie a condensazione possono infatti arrivare a una riduzione del 30% nell’uso del gas rispetto alle caldaie tradizionali d’altra parte le pompe di calore si possono alimentare per gran parte con energia ricavata da pannelli fotovoltaici senza incidere sulla bolletta. In questo modo si minimizza l’uso di combustibili fossili e si dà una mano a preservare l’ambiente e a limitare i cambiamenti climatici.

Il comfort più evoluto in casa e non solo

Gli impianti Hybrid e full electric non offrono solo risparmio ed efficienza, ma garantiscono anche un comfort senza compromessi in abitazioni singole, ville, case a schiera, appartamenti. Grazie a sistemi di regolazione avanzati e a una distribuzione uniforme dell’energia, possono infatti mantenere gli ambienti alla temperatura ottimale in ogni stagione più facilmente, migliorando la qualità della vita all’interno degli spazi abitativi.

Il Trio Pack di Immergas

Il Trio Pack Immergas è un esempio eccellente di quanto può offrire la tecnologia ibrida e full electric. Questo sistema intelligente presenta infatti ben 9 diversi pacchetti: 3 in sola pompa di calore e 6 ibridi Factory Made. Il termine indica i sistemi studiati dalla casa per essere perfettamente bilanciati in tutte le sue componenti e compatibili con gli impianti fotovoltaici.

Ognuno dei 9 pacchetti comprende quindi tutti gli elementi necessari: pompa di calore aria/acqua splittata, bollitore sanitario da 160 litri capace di servire abitazioni con più bagni, gruppo idronico con accumulo inerziale da 25 litri, circolatore per una zona diretta, elettronica di gestione e pannello remoto. Tutti questi elementi, a parte l’unità esterna, possono essere collocati agevolmente in contenitori opzionali come SOLAR CONTAINER o DOMUS CONTAINER, studiati appositamente per ridurre l’ingombro.

In un’epoca in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono sempre più importanti, i sistemi Hybrid e full electric rappresentano una soluzione molto interessante per il riscaldamento e il raffrescamento degli spazi. Un investimento che non solo contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, ma si traduce anche in risparmio economico per gli utenti.

Per garantire comfort termico e risparmio energetico in casa, è importante scegliere con attenzione il sistema di riscaldamento giusto perché sia efficiente, performante e adatto alle dimensioni dell’abitazione, capace cioè di soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria e di riscaldamento degli ambienti senza problemi. Tra le soluzioni più convenienti si distinguono senz’altro le caldaie a condensazione che si chiamano così perché recuperano – proprio con la condensazione – il calore latente dei fumi di combustione, non sprecano energia e riducono le emissioni nocive.

I vantaggi di un “boiler” INOX ben fatto

Per ottimizzare il funzionamento delle caldaie a condensazione è vantaggioso l’abbinamento con un accumulo di acqua calda sanitaria perché permette da una parte la giusta quantità di acqua calda anche con più docce nello stesso tempo e dall’altra di evitare le accensioni e gli spegnimenti frequenti del generatore che ne diminuiscono l’efficienza e la durata.

L’accumulo di acqua calda sanitaria consiste in un serbatoio in acciaio inox che contiene l’acqua riscaldata dalla caldaia e la mantiene a una temperatura costante, grazie a un sistema di isolamento termico. Immergas è dotata di un reparto di produzione dei cosiddetti “boiler” molto efficiente che punta sulla qualità della materia prima, sull’uso del migliore acciaio inox e sulla produzione accurata, per garantire più durata ed efficienza.

Caldaia e accumulo insieme

La caldaia a condensazione VICTRIX ZEUS SUPERIOR è dotata ad esempio di un accumulo integrato di 54 litri che non ingombra, offre una buona autonomia, assicura migliori prestazioni e un deciso risparmio energetico. VICTRIX ZEUS SUPERIOR è in classe ecologica 6, la migliore, e può essere collegata a impianti solari termici che riscaldano l’acqua con l’energia gratuita del sole. Si tratta quindi di un apparecchio di qualità con ottime prestazioni nel riscaldamento, capace di assicurare comfort e benessere agli utenti, con consumi e i costi energetici ridotti, e un minore impatto ambientale.

Le nuove caldaie a condensazione Hydrogen Ready 20% rappresentano una significativa evoluzione nella gestione dell’energia domestica e possono essere una soluzione interessante per prepararsi a un futuro meno dipendente dal metano. In tutti i paesi europei cresce infatti la consapevolezza di quanto sia importante ridurre i costi energetici e emissioni inquinanti per preservare l’ambiente, e della necessità di garantire l’indipendenza energetica per ridurre la vulnerabilità rispetto alle fluttuazioni dei mercati e alle eventuali crisi. L’Italia in particolare è una nazione che affronta sfide molto impegnative a causa della limitata disponibilità di combustibile e metano oltre all’apporto ancora non sufficiente di impianti per lo sfruttamento delle rinnovabili.

L’Idrogeno come combustibile più pulito

Tra le alternative ai combustibili tradizionali, l’uso dell’idrogeno emerge come una soluzione promettente. Inoltre la combustione dell’idrogeno può rilasciare in atmosfera solo vapore acqueo e quantità minime di ossidi di azoto: un grande vantaggio dal punto di vista ecologico. In più le infrastrutture esistenti come la rete di trasporto e distribuzione del metano in Italia, possono già trasportare miscele di metano e idrogeno al 20% in volume aprendo la strada a un futuro energetico più avanzato.

Le caldaie Hydrogen Ready 20%, già pronte per domani

Un elemento chiave per sfruttare il potenziale dell’idrogeno come combustibile è l’adozione di caldaie Hydrogen Ready. Immergas ha compiuto un passo deciso in questa direzione dal momento che buona parte delle caldaie a condensazione che portano il marchio sono già “Hydrogen Ready 20%”, possono cioè funzionare in modo sicuro ed efficiente con miscele di idrogeno fino al 20%. Questa scelta innovativa offre importanti vantaggi ai consumatori e all’ambiente.

Due vantaggi per i consumatori

I consumatori che scelgono una caldaia Immergas Hydrogen Ready 20% hanno subito due vantaggi. In primo luogo, investono con tranquillità in un apparecchio che può avere una vita di 20 anni e più con una tecnologia pronta ad affrontare ogni futura evoluzione del settore senza sostituire il generatore. In secondo luogo, chi acquista queste caldaie è certo di avere in casa una caldaia tecnologicamente evoluta, in linea con le soluzioni più avanzate per una gestione dell’energia intelligente e sostenibile.

Il futuro dell’idrogeno e delle caldaie Hydrogen Ready 20%

Il futuro dell’idrogeno come combustibile sembra quindi promettente anche se è tuttora necessario affrontare sfide importanti a partire dalla produzione dell’idrogeno con le energie rinnovabili per ridurre l’impatto ambientale. D’altra parte però gli investimenti nel settore e l’adozione diffusa di caldaie Hydrogen Ready possono accelerare la transizione verso un futuro energetico più pulito ed efficiente, in Italia ed Europa. La possibilità di utilizzare miscele di idrogeno e metano può infatti aiutare a ridurre le emissioni nocive, migliorando l’indipendenza energetica.

Unire in una stessa batteria diverse caldaie e scegliere i modelli in base alla potenza che si vuole raggiungere, permette di realizzare impianti termici su misura per le necessità di interi edifici: condomini, negozi, uffici, palestre… Così si possono collocare in uno stesso ambiente tutti i generatori risparmiando spazio, sfruttare la versatilità, controllare consumi ed emissioni.

I vantaggi di un impianto centralizzato

Centralizzare l’impianto termico in un edificio destinato ad appartamenti, negozi, uffici e anche palestre, può avere diversi vantaggi.

Per cominciare, la versatilità e l’adattabilità del sistema possono abbassare consumi e impatto ambientale soprattutto quando sono abbinati ad impianti e apparecchi che sfruttano le energie rinnovabili. Le caldaie più avanzate sono infatti già predisposte per la connessione a pompe di calore, solare termico e fotovoltaico in modo che sia più semplice per i costruttori raggiungere la percentuale di energia rinnovabile obbligatoria per legge nei nuovi edifici. La classe energetica della costruzione e il suo valore commerciale possono di conseguenza crescere positivamente.

Per finire, l’impianto centralizzato si colloca in un unico ambiente risparmiando spazio da dedicare agli appartamenti, inoltre nello stesso locale si riuniscono tutti i componenti come la pompa di circolazione e parte delle tubazioni. Con una centrale unica, in secondo luogo, si controllano meglio i consumi quando varia molto il numero di utilizzatori durante il giorno o di stagione in stagione.

Per tutti questi motivi si applicano alle caldaie condominiali le detrazioni fiscali del 50% riservate alla climatizzazione invernale (Ecobonus) per gli apparecchi a condensazione che siano almeno in classe A.

Controllo e ripartizione dei consumi

Dal momento che in un condominio ogni famiglia ha abitudini diverse anche nell’uso del riscaldamento, in caso di impianto centralizzato è molto importante che ciascuno paghi soltanto ciò che consuma realmente.

Esistono oggi sistemi di contabilizzazione e raccolta dati che assicurano una divisione precisa dei consumi con un ulteriore vantaggio: i dati possono arrivare direttamente all’Amministratore di condominio che gestisce più facilmente sia gli aspetti amministrativi si quelli legati alla manutenzione. In questo modo ogni utente può scegliere le temperature e gli orari più adatti alle proprie abitudini senza rischiare di spendere di più.

VICTRIX PRO V2: gamma nuova e Hydrogen Ready

Proprio per dare a ogni condominio una soluzione su misura e flessibile nel tempo, Immergas propone le nuove caldaie VICTRIX PRO V2: innanzitutto si tratta di una gamma che ha ben 6 modelli diversi per potenza, studiati per essere riuniti in una batteria anche di 5 generatori in modo da risparmiare spazio.

Questo significa che combinando i modelli da 35, 55, 80, 100, 120 e 150 kW, si può formare una centrale termica di alta potenza che arriva perfino a 750 kW e si trova sempre il giusto dimensionamento per ogni necessità.

Tutte le VICTRIX PRO V2 hanno oggi la certificazione Hydrogen Ready e sono pronte per funzionare con metano, GPL o con miscele fino al 20% di idrogeno: questo tipo di combustibile potrà essere utilizzato in un prossimo futuro per ridurre consumi ed emissioni nocive. A proposito di risparmio è importante segnalare che le migliori caldaie come queste arrivano alla classificazione energetica A+ quando sono abbinate a termoregolatori evoluti.

Il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici rappresentano uno dei principali settori di consumo energetico a livello mondiale. In Europa questi settori sono responsabili di circa il 40% del consumo totale di energia. Quale futuro per noi e le nostre case?

Il riscaldamento ibrido o del tutto elettrico fa risparmiare soldi e CO₂?

Il solare fotovoltaico, il solare termico e la geotermia, tanto per fare tre esempi, sono fonti di energia pulite il cui utilizzo diventa progressivamente più competitivo dal punto di vista economico e sempre più in grado di sostituire le fonti di energia fossile.

Gli impianti idrotermici ibridi e full electric oggi sempre più diffusi, garantiscono un ottimo comfort domestico e permettono appunto di utilizzare di più proprio le fonti energetiche rinnovabili per avere più energia pulita e risparmio. Tra i due sistemi, i primi sono particolarmente interessanti perché combinano l’uso delle fonti di energia rinnovabili con quelle tradizionali come il gas. Uniscono quindi in uno stesso sistema una pompa di calore e una caldaia a gas a condensazione.

Pompa di calore ibrida: è una scelta corretta?

In un impianto cosiddetto ibrido, la pompa di calore utilizza l’energia termica presente naturalmente nell’aria per riscaldare l’acqua sanitaria e gli ambienti domestici oltre a fornire il raffrescamento in estate. Il generatore a gas (cioè la caldaia a condensazione) interviene solo nelle condizioni climatiche più estreme durante l’inverno o quando in una casa con più bagni si richiedono grandi quantità di acqua calda in contemporanea.

Con una pompa di calore ibrida si assicurano tre fondamentali vantaggi:

– si limitano le emissioni di gas serra e si contribuisce a combattere il cambiamento climatico;
– si aumenta l’efficienza energetica
rispetto agli impianti tradizionali e il risparmio sui costi di riscaldamento e climatizzazione;
– si ottiene un grande comfort abitativo in inverno e in estate, con temperatura interna costante e uniforme anche nelle condizioni climatiche più rigide o più calde.

Gli impianti full electric

Gli impianti idrotermici full electric forniscono gli stessi servizi degli ibridi sfruttando però solo l’elettricità. Il cuore di questi sistemi è ancora una volta la pompa di calore che, in questo caso, non è abbinata a un generatore a gas.

In un impianto full electric si possono ottenere ulteriori vantaggi dal punto di vista economico e della riduzione delle emissioni, producendo in proprio l’energia elettrica necessaria con un impianto fotovoltaico. I pannelli fotovoltaici trasformano infatti in elettricità, gratuitamente, l’energia che ci viene dalla luce del sole.

Si può fare ancora di più: chi aggiunge all’impianto le batterie di accumulo può stivare l’energia raccolta dai pannelli quando c’è il sole per usarla anche di notte non solo per la climatizzazione ma anche per usi diversi compresa la ricarica dell’auto elettrica. Per dare un’idea delle offerte disponibili sul mercato, l’italiana Immergas propone pacchetti fotovoltaici con produzioni che vanno dai 3 ai 10 kWp e batterie da 5 o 6 kWh, installabili anche in parallelo per una maggiore capacità.

Incentivi fiscali per gli impianti idrotermici ibridi e full electric

Proprio per i vantaggi ambientali e il risparmio energetico, il Governo italiano ha introdotto una serie di incentivi fiscali per favorire la diffusione degli impianti idrotermici ibridi e full electric.

L’Ecobonus consente ancora il recupero di 65% delle spese per interventi di riqualificazione energetica, tra cui appunto l’installazione di impianti idrotermici ibridi o full electric.

Impianto ibrido o in sola pompa di calore: quale scegliere?

Non esiste una risposta definitiva a questo interrogativo, si può però dire che c’è una variabile molto importante da tenere in considerazione oltre a quella dei vantaggi fiscali. Il fattore principale da considerare è la zona in cui si trova l’edificio che si vuole climatizzare. Anche la tipologia di edificio è da tenere in grande considerazione: i sistemi ibridi infatti, si adattano molto bene ad edifici esistenti, i full electric sono più indicati per le nuove costruzioni.

Occorre infatti domandarsi se la temperatura va spesso sotto lo zero e per quanto tempo durante l’arco dell’anno. Se si vive in un’area geografica temperata e possibilmente ben esposta al sole allora si può valutare un sistema full electric. Se si temono invece inverni rigidi o si vive in montagna, l’impianto ibrido è probabilmente la scelta sulla quale orientarsi. In questo secondo caso si possono considerare anche le cosiddette soluzioni “Factory Made”: combinazioni di apparecchi studiate e assemblate direttamente in fabbrica che garantiscono un rapporto corretto tra la potenza termica della pompa di calore e quella della caldaia a condensazione. In questo modo anche gli installatori sono facilitati nel loro lavoro.

Conosci le pompe di calore e il loro funzionamento due in uno? Sai che è semplice capire quale sia il rendimento della tua pompa di calore leggendo nella scheda tecnica il valore del COP?

Pompe di calore, vantaggi economici ed ecologici

Negli ultimi anni le pompe di calore sono diventate indiscusse protagoniste nella climatizzazione di ambienti domestici, negozi, magazzini e stabilimenti. Il motivo di questo successo risiede nel fatto che esse consentono un forte risparmio energetico. Per un solo kW di elettricità speso nel funzionamento della pompa di calore, si ottengono quasi 4 kW di energia termica.

Cos’è il COP in una pompa di calore?

Si tratta in pratica di una relazione energetica (l’acronimo significa infatti) Coefficient Of Performance. Il cosiddetto valore COP di una pompa di calore elettrica indica la capacità dell’apparecchio di prelevare l’energia termica rinnovabile contenuta naturalmente nell’aria e di fornirla al riscaldamento degli ambienti con grande efficienza. Per avere riferimenti realistici, una pompa di calore con indice COP di 2,4 è meno efficiente di una con COP 3,6: la seconda infatti ottiene fino a 3,6 kW di energia termica con un solo kW di energia elettrica.

Efficienza energetica da un principio naturale: le pompe di calore aria-acqua

Il principio di base viene dalla termodinamica: il calore si muove, naturalmente, dai corpi più caldi a quelli più freddi. Per fare un esempio basta pensare che una massa d’aria calda, vicina a una fredda, tende a passare il suo contenuto di energia termica alla seconda fino a ristabilire l’equilibrio termico tra le due. Approfittando di questo processo, le pompe di calore prelevano l’energia termica contenuta in aria, acqua o anche nel terreno per trasferirla a un fluido refrigerante. Questo fluido viene compresso fino a diventare un gas perché questa compressione aumenta ancora il calore e permette di raggiungere temperature elevate che sono poi utilizzate per riscaldare l’acqua. Dopo aver ceduto calore all’acqua, il gas torna allo stato liquido e ricomincia il suo giro.

Così possiamo sintetizzare il funzionamento delle efficienti pompe di calore aria-acqua.

Dal riscaldamento al raffrescamento

Uno dei grandi vantaggi delle pompe di calore più evolute è che possono invertire il loro processo per raffrescare gli ambienti. Il procedimento è intuitivamente lo stesso con la differenza che, nel caso del raffrescamento, l’energia termica viene prelevata dall’interno di stanze e spazi per essere “spostata” all’esterno. Si tratta più o meno dello stesso meccanismo con cui agiscono i frigoriferi che tutti abbiamo in casa.

Pompe di calore ibride e termosifoni per le ristrutturazioni

Un’ultima nota meritano le pompe di calore ibride capaci di riscaldare a temperature elevate grazie all’abbinamento ad un generatore a gas che entra in funzione solo quando le condizioni lo richiedono. Questi particolari apparecchi hanno una grande utilità nelle ristrutturazioni: possono infatti sostituire le normali caldaie in abitazioni e spazi con riscaldamento a termosifoni. Mentre infatti le normali pompe di calore lavorano con temperatura massima al di sotto dei 50°/60° gradi e sono ottime ad esempio per gli impianti a pavimento, le pompe di calore ibride come la MAGIS COMBO dell’italiana Immergas arrivano a una temperatura di mandata di oltre 80° gradi: in questo modo possono funzionare in impianti termici tradizionali senza bisogno di pesanti interventi per cambiare l’intero impianto.